Carri allegorici e personaggi in costume che sfilano tra le stradine umbre in pieno agosto: ad Acquasparta, un piccolo borgo della provincia di Terni, il Carnevale si festeggia anche in estate. Dal 5 al 14 agosto la cittadina fa da cornice ad un lungo evento dedicato in particolare ai bambini, con le maschere ispirate ai personaggi del mondo dei fumetti e dei cartoon, ma che per i loro genitori può diventare l’occasione per un viaggio tra le bellezze e le specialità della bella regione.
La cucina ternana si caratterizza, come del resto quella di tutta l’Umbria, per i profumi del bosco, i sapori importanti della cacciagione, per i formaggi, la norcineria e per l’olio extravergine, l’oro verde, piacevolmente piccante, che dà il meglio di sé a crudo, sulle insalate, sugli arrosti di carne, sul pesce arrostito ma soprattutto sul pane bruscato sulla fiamma viva.
Un pranzo nelle trattorie di Acquasparta, Avigliano, Narni, Orvieto, non può che cominciare con un ricco antipasto di salumi e caci locali: la panciarista, tipica di Terni, un rotolo di carne suina con cuore di lombo e un rivestimento esterno di pancetta, insieme alle eccellenze provenienti dal resto della regione, come il rinomato Crudo di Norcia, dal sapore gentile, i salamini di daino e di cinghiale, il raveggiolo umbro, un formaggio fresco a pasta tenera ottenuto da latte di pecora o di capra, dal gusto dolce e delicato, e il pecorino Cenerino, chiamato così perché fatto stagionare per tre mesi sotto la cenere. Prelibatezze da accompagnare con il pane ‘sciocco’ di Terni, dalla forma di filone o di pagnotta, che si caratterizza per la crosta croccante e la mollica morbidissima.
Il primo più famoso della gastronomia di Terni sono le ‘ciriole’, una sorta di spesse tagliatelle senza uova – a Perugia conosciute come strozzapreti e a Spoleto come strangozzi –, che in estate vengono condite con un semplice sugo al pomodoro fresco, aglio, olio e peperoncino, mentre in autunno sono arricchite dai funghi porcini o dal tartufo. Accanto a questi compaiono i ‘picchiarelli’, grossi spaghetti tirati a mano, serviti con sugo piccante. Tra i secondi, oltre alla selvaggina – lepri, cinghiali, fagiani – troviamo il pesce di acqua dolce, più leggero e adatto alla stagione calda: i carbonaretti, i piccoli del pesce persico cotti sulla brace, e la trota, che in questa zona viene scaldata e condita con olio, sale e una spolverata del pregiato tartufo nero che cresce nei boschi umbri.