Tra i tartufi è quello più ricercato e, ovviamente, tra i più cari. Anche se quest’anno, a causa delle piogge abbondanti, è cresciuto in grandi quantità che ne hanno fatto calare il prezzo sensibilmente, da 300-500 € all’etto a circa 200 €. Il tartufo bianco di Alba fino al 16 novembre sarà protagonista dell’84° edizione della Fiera Internazionale. L’occasione per programmare un weekend nelle Langhe.
Diventata a luglio Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco per la presenza dei vitigni dove nascono i pregiati vini piemontesi, Alba è considerata una delle capitali mondiali del gusto. Famosa per le nocciole, i salumi e alcuni tra i vini italiani più pregiati, come il Barolo, il Barbera o lo spumante Asti, è una tappa obbligata per gli amanti della buona tavola.
A differenza del più comune Tartufo nero, quello Bianco si utilizza prevalentemente crudo e in piccolissime quantità per condire primi piatti, insalate, secondi di formaggio o carne e contorni. Quelli più pregiati si mangiano crudi, dunque, tagliati rigorosamente al momento di servirli, grattugiati con il tagliatartufi sulla pietanza oppure come ingrediente di salse.
Alla fiera e nei ristoranti convenzionati, è possibile assaggiare molti piatti tipici preparati con il tartufo bianco: i sottilissimi tajarin all’uovo mantecati col burro; l’uovo al paletto, tipico della cucina cuneese, un piatto povero trasformato in una pietanza da chef, da gustare con i crostini; la fonduta di Fontina valdostana; la carne cruda di Fassone, una razza pregiata allevata in Piemonte, particolarmente tenera e magra, che nei ristoranti viene servita cruda al carpaccio con tartufo bianco lamellato.