Natale – perlomeno in Italia – fa rima con panettone e pandoro: ma quali sono, invece, i dolci più caratteristici creati per celebrare la Pasqua?

In terra nostrana le proposte tradizionali più famose e che hanno varcato i confini regionali sono rappresentate dalla colomba e dalla pastiera: la prima declinata ormai in numerose versioni per accontentare i gusti di un pubblico sempre più esigente e diversificato; la seconda – tipica del sud, viste le sue origini napoletane – con una ricetta tradizionale che prevede davvero pochissime varianti. Ugualmente celebri e amate sono altre specialità, come lo zuccotto toscano, la ciambella emiliana, le pardule sarde o l’agnello di marzapane.

E per i food lovers itineranti? Cosa si può – anzi si deve – provare in giro per l’Europa nel periodo pasquale?

La redazione di Mangiarebuono ha pensato a un tour virtuale che, partendo dalla terra della regina Elisabetta e Downton Abbey, arrivi fino alla Finlandia e alla Spagna e terminando con un’immersione nella Pasqua Ortodossa.

Le Hot Cross Buns inglesi: se si decide di trascorrere qualche giorno in Inghilterra a ridosso della Pasqua, non si potrà non assaggiare queste piccole brioche decorate con una croce – rimando alla passione di Gesù – in glassa di zucchero. Le hot cross buns sono preparate con cannella, uvetta e canditi, ma anche la frutta secca preferita. Si possono spennellare con sciroppo d’acero e, come racconta la tradizione, se appese al soffitto con un filo portano fortuna tutto l’anno e possono essere mangiate anche molto tempo dopo la cottura perché non ammuffiscono.

Il Mammi della Finlandia: questa parola – che in svedese significa mamma – fa riferimento al dolce tipico pasquale per il quale è necessaria una lunghissima preparazione (circa tre giorni).

A base di acqua, farina di segale e malto in polvere, arricchito con melassa e bucce di arancia, veniva anticamente conservato e offerto in ciotole ricavate dalla corteccia della betulla. Oggi viene invece confezionato in scatole di cartone stampato che richiama le venature della stessa pianta. Servito freddo con panna e zucchero, salsa o gelato alla vaniglia, il Manni può durare diverso tempo e anticamente era cucinato anche per essere consumato il Venerdì Santo, giorno in cui non si poteva cucinare.

In Spagna con la Mona de Pascuanella cattolicissima Spagna, la Pasqua ha da sempre una grande rilevanza nella vita delle comunità e il dolce che meglio identifica questo periodo sono le monas di Pascua.

Se pensate di girare tra ramblas e calles, sicuramente gusterete questo dolce che, preparato durante la Semana Santa, veniva tradizionalmente regalato ai fedeli dopo il periodo della Quaresima: in arabo il nome significa infatti regalo di Pasqua. La versione tradizionale prevede un dolce a forma di ciambella con al centro un uovo sodo, altro alimento – oltre alla carne – proibito durante la Quaresima. Oggi, oltre a questa versione originale si possono trovare monas più simili a torte in pan di spagna, decorate con uova – ma di cioccolato –, glassa di mandorle e tutto quello che il nostro gusto ci suggerisce: anice, ciliegie, zuccherini colorati…..

La Pashka Cake per la Pasqua Ortodossa: se la meta del vostro viaggio è un Paese ortodosso, assaggiare la Pashka Cake sarà un must della vacanza. Si tratta di un dolce a base di formaggio fresco arricchito e insaporito da frutti canditi e spezie. Lo stampo tipico è di forma trapezoidale e, una volta terminata la preparazione, la Pashka viene decorata con le lettere XB – iniziali in cirillico di Cristo Risorto – e decori a piacimento, tra i quali spiccano senza dubbio le croci. E’ un dolce molto scenografico e decisamente allegro.

Il nostro tour pasquale vi ha portato in alcuni paesi per farvi conoscere le tradizioni dolciarie pasquali. Come sempre è davvero interessante vedere come, nel corso del tempo, le ricette si siano mantenute fedeli alla versione originaria o se le contaminazioni culturali e sociali abbiano dato vita a nuovi, e di certo non meno interessanti, prodotti.

 

Iscriviti alla newsletter
per rimanere sempre aggiornato
sul mondo di Rovagnati