Fino a poco più di 50 anni si riempiva di biscotti, caramelle e qualche quadretto di cioccolato. Ma anche frutta candita o torroncini. Poi c’è stato il boom dei dolciumi industriali e di quelle preconfezionate. Negli ultimi anni la calza della Befana, un vero e proprio rito per un italiano su due (dati Confesercenti), è tornata ad essere riempita con prodotti artigianali e dolcetti particolari. E poi tante caramelle: quelle non sono mancate mai! Pochi lo sanno, ma l’Italia è il paese delle caramelle e dei lecca lecca: ne sono censite oltre 500 varietà.
Ma l’epifania si festeggia anche a tavola, una tavola dolce, ovviamente, con ricette della tradizione da Nord a Sud della Penisola. Una delle più antiche è la Pinza veneta: un dolce secolare che si consuma insieme, grandi e piccini, a colazione o nel pomeriggio del 6 Gennaio, scartando i doni e aprendo le calze. E’ una sorta di pizza di polenta dolce, preparata con farina gialla e frutta secca. Mentre il dolce più diffuso è senza dubbio la Torta o Ciambella dei Magi, che accomuna quasi tutti i Paesi europei, dov’è conosciuta con nomi diversi e piccole varianti. Fatta di pasta brioche, arricchita con uva passita, mandorle e/o canditi è un dolce caratteristico dei territori più freddi. In Piemonte si prepara la Focaccia della Befana, non molto diversa. Un altro dolce tipico di questo giorno, in cui la Chiesa celebra l’epifania di Gesù al mondo intero attraverso l’adorazione dei Magi, è il torrone. E i torroncini non mancano mai nelle calze. Tre i più famosi: quello di Cremona, il beneventano e quello siciliano. Il primo più morbido, il secondo duro e il terzo croccante. Per i liguri non è festa senza gli anicini e la torta genovese di pistacchi.
Molto diffusi anche i biscotti, che in passato, soprattutto quelli artigianali, erano i veri protagonisti della calza. Di pasta frolla, glassati, alle mandorle o al cioccolato. I più famosi sono i Befanini toscani o della Lucchesia. Originari della Versilia, al Rhum o all’anice, sono ricoperti di glassa colorata e confettini. Molto simili sono i Befanotti pugliesi. Anche la frutta candita è tra i protagonisti della calza. Impiegata oggi prevalentemente per preparare dolci un tempo era considerata essa stessa un dolciume. Molto diffusa in Sicilia e in Costiera Amalfitana, che è famosa in tutto il mondo per le scorzette di arancia candite.
Dopo anni in cui i giocattoli e gli oggetti regalo hanno dominato lo scambio dei doni, quest’anno – come per gli ultimi due – la spesa degli italiani per la calza è sempre più “dolce” e vale circa 750 milioni di € (Confesercenti-Swg).