Le lenticchie e il marzapane auspicano l’entrata di soldi, il maiale (nella forma del cotechino o dello zampone) e l’uva simboleggiano abbondanza, la melagrana è propiziatoria di fecondità, le noci sicurezza e forza, come altri frutti secchi in guscio, e le castagne portano prosperità. Sono diversi i cibi beneauguranti secondo la tradizione popolare, quelli che propiziano buona sorte, soldi, prosperità e benessere per l’anno che verrà! L’importante è assaggiarne almeno uno la notte di San Silvestro e se qualche goccia di spumante o di champagne dovesse cadere sul tavolo, tanto meglio! Bagnarvi un dito e passarlo dietro le orecchie del vicino è un gesto per augurare prosperità e fortuna.
Ma non solo in Italia, anche in altri Paesi del mondo l’ultimo giorno dell’anno deve concludersi mangiando cibi e pietanze beneauguranti. I giapponesi, ad esempio, mangiano le carpe, pesci capaci di nuotare contro forti correnti e per questo si dice che chi le mangia l’ultimo dell’anno potrà fare grandi cose nei mesi successivi. Per i tedeschi e gli irlandesi il cibo portafortuna è il cavolo, mentre negli Stati Uniti del sud, è tradizione mangiare l’Hoppin’john, un piatto a base di legumi (piselli per lo più). Un’usanza molto antica che risale alla guerra civile americana, quando secondo una leggenda, nella città di Vicksburg, in Mississippi, i residenti scoprirono i piselli e si salvarono dalla carestia. C’è chi ne mangia tuttora 365, per avere fortuna ogni giorno dell’anno. Ecco cosa portare in tavola al cenone di San Silvestro se si vuole iniziare sotto i migliori auspici.