Le lenticchie e il marzapane auspicano l’entrata di soldi, il maiale (nella forma del cotechino o dello zampone) e l’uva simboleggiano abbondanza, la melagrana è propiziatoria di fecondità, le noci sicurezza e forza, come altri frutti secchi in guscio, e le castagne portano prosperità. Sono diversi i cibi beneauguranti secondo la tradizione popolare, quelli che propiziano buona sorte, soldi, prosperità e benessere per l’anno che verrà! L’importante è assaggiarne almeno uno la notte di San Silvestro e se qualche goccia di spumante o di champagne dovesse cadere sul tavolo, tanto meglio! Bagnarvi un dito e passarlo dietro le orecchie del vicino è un gesto per augurare prosperità e fortuna.
Ma non solo in Italia, anche in altri Paesi del mondo l’ultimo giorno dell’anno deve concludersi mangiando cibi e pietanze beneauguranti. I giapponesi, ad esempio, mangiano le carpe, pesci capaci di nuotare contro forti correnti e per questo si dice che chi le mangia l’ultimo dell’anno potrà fare grandi cose nei mesi successivi. Per i tedeschi e gli irlandesi il cibo portafortuna è il cavolo, mentre negli Stati Uniti del sud, è tradizione mangiare l’Hoppin’john, un piatto a base di legumi (piselli per lo più). Un’usanza molto antica che risale alla guerra civile americana, quando secondo una leggenda, nella città di Vicksburg, in Mississippi, i residenti scoprirono i piselli e si salvarono dalla carestia. C’è chi ne mangia tuttora 365, per avere fortuna ogni giorno dell’anno. Ecco cosa portare in tavola al cenone di San Silvestro se si vuole iniziare sotto i migliori auspici.
1. Lenticchie
Nella classifica dei cibi portafortuna il podio è riservato senza dubbio alle lenticchie. Con poche calorie e tante fibre, le lenticchie secondo la credenza popolare, portano ottimi guadagni economici a chi le mangia la sera del 31 dicembre. Fin dai tempi più antichi, infatti, si era soliti scambiarsi come dono un portamonete pieno di lenticchie con l’auspicio che queste si tramutassero in soldi. E’ simbolo di augurio donarsi paioli, cornucopie o piccoli contenitori di coccio sempre ripieni di lenticchie con una piccola moneta. Anche in Brasile sono considerate beneauguranti, con l’arrivo del nuovo anno è infatti usuale mangiare una zuppa di lenticchie. Le cronache narrano di tanti personaggi della letteratura, intellettuali e anche serissimi scienziati come Emmanuel Kant che la sera del 31 dicembre mangiava esclusivamente lenticchie.
2. Cotechino e zampone
Simbolo di prosperità e sazietà. Mangiato con lenticchie e salsicce, rappresenta una pietanza decisamente propizia! Ma la carne di maiale è considerata un cibo portafortuna in varie parti del mondo. In Ungheria, ad esempio, a Capodanno si mangia il maiale arrosto con una mela in bocca, ma anche a Cuba, in Spagna, in Portogallo si è soliti mangiare piatti a base di maiale. Secondo gli austriaci, ad esempio, riuscire a toccare un maialino il 31 dicembre porterà fortuna tutto l’anno. Tanto che in molti ristoranti di Vienna allo scoccare della mezzanotte si lascia correre un piccolo maialino per la sala e sotto i tavoli.
3. Melagrana
Considerate simbolo di fecondità e fertilità per i numerosi semi rossi che aprendosi rilascia, sono le benvenute in tavola per salutare l’anno nuovo. In Grecia è ancora diffusa l’usanza di sbattere in terra davanti alla porta di casa la melagrana per vedere quanti “soldi” (i chicchi che si staccano) entreranno. Il risotto con chicchi di melagrana è uno di quei piatti di origine contadina che negli ultimi decenni ha conquistato le tavole dei giorni di festa di diversi Paesi del Mondo.
4. Uva
Simbolo di abbondanza, come per le lenticchie, è auspicio di ricchezza. Un noto proverbio dice: “Chi mangia l’uva per Capodanno conta i quattrini tutto l’anno”. La tradizione vuole che allo scoccare della mezzanotte bisogna mangiarne 12 chicchi (uno per ogni mese dell’anno) o almeno 3 e comunque sempre in numero dispari. Una pratica, risalente al 1909, inventata dai viticoltori di Alicante per smaltire l’uva prodotta in eccesso e che si è poi tramandata negli anni in altri paesi arricchendosi di significato. In particolare gli spagnoli sono soliti mangiare 12 chicchi d’uva seguendo il ritmo dei dodici rintocchi delle campane a mezzanotte: chi ci riesce avrà soldi e fortuna! In Emilia Romagna è diffuso il detto popolare “magnìla cla porta quatrèn!”.
7. Marzapane
A base di pasta di mandorle dolci, zucchero e albume, ha una storia che risale al 1200. Il nome deriva dall’arabo “mauthaban”, che significa moneta. Come per le lenticchie sono simbolo di ricchezza e augura un anno di grandi soddisfazioni economiche. I dolci di marzapane nelle forme più diverse abbondano sulle tavole delle feste. Se nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti nei giorni di festa sono immancabili gli omini di pan di zenzero, in Italia come in tanti altri Paesi c’è l’usanza di preparare marzapane riproducendo cibi e oggetti quotidiani come frutta e verdura, simboli portafortuna come corni e ferri di cavallo, ma anche monete e animali.
8. Pasta
Forse non tutti sanno che in alcune nazioni del mondo anche la pasta ed in particolare la pasta lunga ha un significato speciale: augura longevità! Per questo motivo al cenone, come accade in molte regioni italiani, non dovrebbero mancare gli spaghetti. In Cina sono soliti preparare una zuppa con i “noodles”, spaghetti molto lunghi per un’esistenza lunga e prosperosa ma anche i classici ravioli a vapore che in quest’occasione vengono realizzati a forma di lingotto.