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Una ricetta semplice e buonissima che arriva da Napoli e fa sentire ancora nell’aria il profumo della bella stagione. Per preparare i Bucatini alla Caruso bisogna approfittare delle ultime settimane d’estate, quando al mercato si trovano ancora carnosi peperoni e zucchine piccole e tenere, protagonisti di questo piatto che secondo la tradizione fu ideato proprio dal grande tenore partenopeo.

I Bucatini – e non gli spaghetti, che non darebbero il giusto ‘spessore’ alla pietanza – alla Caruso sono una specialità che racchiude i sapori e i colori della terra campana: la pasta, infatti, viene condita con un delizioso sugo fatto con i pomodori San Marzano, freschi o pelati, una pregiata varietà coltivata dalla fine del Settecento nell’Agro sarnese-nocerino e oggi tutelata dal marchio DOP, che si caratterizza per la forma allungata e il gradevole gusto agrodolce. A rendere particolare la salsa è l’aggiunta dei peperoni gialli e rossi, che la fanno diventare più amabile e corposa, il basilico, che le regala un aroma fresco e piacevole, e il peperoncino piccante, per un tocco di ‘carattere’ in più. E non è finita: per completare il piatto si aggiungono pure una zucchina, tagliata a rondelle larghe circa cinque millimetri e fritta, e una spolverata di prezzemolo.

Enrico Caruso
Enrico Caruso

L’idea di unire questi ingredienti così diversi in un’unica ricetta venne a Enrico Caruso – che oltre ad essere uno straordinario artista era un amante della buona tavola – durante uno dei suoi viaggi di ritorno a Napoli, dove si recava per ritemprarsi prima di riprendere le tournée all’estero: in omaggio alla sua città, il tenore suggerì la ricetta agli chef dei due hotel in cui soggiornava abitualmente, il “Vittoria” di Sorrento e il “Vesuvio” di Napoli. Il successo della pasta fu tale che egli stesso in seguito la preparò spesso per i suoi amici italoamericani.

 

Il “giuramento dei vermicelli”

Secondo il racconto tradizionale, nel 1901 Caruso si recò a Napoli per interpretare L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti al Teatro San Carlo: dopo una lunga serie di trionfi italiani e internazionali – era stato a Milano, in Russia, a Lisbona, a Londra, a Buenos Aires –, proprio nella sua città fu accolto con freddezza. La sua delusione fu tale che egli promise a se stesso – in quello diventato famoso come il “giuramento dei vermicelli” – di tornare a Napoli solo per mangiare i suoi adorati spaghetti e mai più per cantare. Non a caso, nel capoluogo campano c’è un altro piatto che porta il suo nome: i “Vermicelli alla Caruso”, ovvero gli spaghetti con aglio, olio e peperoncino, che probabilmente qualcuno ribattezzò così in onore del tenore che li amava particolarmente.

 

La ricetta

Ingredienti per 4 persone

400 gr di bucatini
300 gr di pomodori San Marzano
Un peperone rosso e uno giallo
Una zucchina
Uno spicchio d’aglio
Un peperoncino fresco
Qualche foglia di basilico
Un ciuffo di prezzemolo tritato
2 cucchiai di farina
Olio extravergine d’oliva
Olio di semi per friggere
Origano, sale e pepe

Procedimento

In una padella fate soffriggere l’aglio, sbucciato e schiacciato, con qualche cucchiaio di olio extravergine; quando sarà imbiondito toglietelo e unite i pomodori tagliati a cubetti, i peperoni a listarelle, il peperoncino spezzettato, un pizzico di origano e il basilico, facendo cuocere il sugo a fiamma dolce per circa 15 minuti. A fine cottura salate e pepate. Nel frattempo tagliate le zucchine a rondelle, infarinatele e friggetele in olio di semi. Fatele sgocciolare su carta assorbente e salatele leggermente.
Lessate i bucatini in acqua bollente salata, scolateli al dente e conditeli con il sugo preparato, completate con le zucchine fritte e con una spolverata di prezzemolo tritato e servite subito.

 

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