Sono sempre di meno i bambini che mangiano regolarmente frutta e verdura. Così come sono in aumento gli snack fuori pasto, dolci e salati. Cattive abitudini alimentari associate anche ad una diminuzione delle attività sportive. A lanciare il campanello d’allarme è la ricerca su “Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi” realizzata da Ipsos per Save the Children e Mondelēzin Italia in occasione dei 3 anni di attività di “Pronti, Partenza, Via!”, il progetto promosso dalla Ong insieme a Mondelēz International Foundation nelle aree periferiche di 10 città italiane (Milano, Torino, Genova, Napoli, Catania, Sassari, Palermo, Bari, Ancona, Aprilia) a favore della pratica motoria e sportiva e dell’educazione alimentare dei bambini, purtroppo anch’essa diminuita negli ultimi anni. Il fuori pasto poi è divenuta una consuetudine che riguarda il 70% circa dei giovani italiani, con maggiore occasionalità al crescere dell’età. Pomeriggio e metà mattina risultano alternativi per circa il 40% dei ragazzi.
Recuperare le sane abitudini alimentari
Recuperare le sane abitudini alimentari
I genitori devono aiutare i loro piccoli a mangiare più frutta e verdura. Per quanto riguarda il loro consumo, infatti, dalla ricerca è emersa una flessione nel numero dei bambini e adolescenti che ne mangia ad ogni pasto (35% a fronte del 37% nel 2012) o una volta al giorno (35% contro il 39% dell’anno precedente) e un aumento di coloro che non l’ assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31% contro il 24% del 2012).
E invece è molto importante che soprattutto i bambini mangino frutta e verdura perché oltre ad essere un concentrato di vitamine, sali minerali e fibre, che li aiutano nella crescita, sono tra gli alimenti più ricchi di fitonutrienti, sostanze che danno energia e dunque sono indispensabili per stare bene. Inoltre frutta e verdura sono ricche di acqua e sono facilmente digeribili, per questo sono l’alimento ideale per la merenda o spuntino. Ma nonostante due genitori su tre (64%) dichiarano di conoscere le regole alimentari di base, la ricerca ha messo in luce che frequenza e regolarità dei pasti sono alterati e il benessere e la salute dei bambini ne risentono. Un dato particolarmente critico riguarda la prima colazione che ben il 25% dei ragazzi non consuma regolarmente; il 9% mai e il 16% a volte sì, a volte no; inoltre con il crescere dell’età questo pasto perde il suo ruolo fondamentale ruolo e ben il 14% dei 14-17enni non lo consuma mai a casa ma al bar.
L'importanza di una corretta educazione alimentare
L'importanza di una corretta educazione alimentare
Anche le modalità del consumo dei pasti sono fondamentali per una corretta educazione alimentare e i due pasti principali, il pranzo e la cena dovrebbero avvenire preferibilmente con uno dei due genitori o entrambi. Per ciò che concerne il pranzo, circa metà dei ragazzi ha l’opportunità di consumarlo con almeno un genitore (49%) o comunque a casa in compagnia di qualcuno (14%). La mensa scolastica serve solo un quarto dei ragazzi intervistati, che sale a metà circa (48%) tra i 6-10enni. La presenza della famiglia intorno al tavolo a cena, invece, viene rispettata nel 90% delle famiglie con bambini e ragazzi. Quasi sempre la cena è accompagnata dalla TV, accesa sempre in 4 famiglie su 10, occasionalmente nel 35% dei casi e assente nel 25% delle famiglie.