Il rosso di pomodori, fragole, ravanelli; il giallo/arancio di agrumi, kaki e zucca; il verde di asparagi, broccoli, zucchine e spinaci; il blu/viola di melanzane e uva; il bianco di cavolfiori, finocchi, mele. Questi cinque colori, con cui la natura ha rivestito frutta e verdura, sono i protagonisti del progetto “Nutritevi dei colori della vita” dell’Unaproa (Unione nazionale tra le organizzazioni di produttori ortofrutticoli, agrumari e di frutta a gusci), nato tre anni fa per incentivare il consumo di prodotti ortofrutticoli nel nostro Paese. Nei giorni scorsi è partita la seconda edizione che si svilupperà nel triennio 2015-2017.
Questo originale progetto di educazione alimentare parte dall’idea, condivisa da dietologi e nutrizionisti a livello mondiale, che polifenoli e flavonoidi, oltre a conferire una tonalità specifica a ogni frutto, lo rendano anche particolarmente salutare: il rosso di fragole, anguria, ciliegie e pomodori, ad esempio, si “traduce” in un’elevata quantità di vitamina C, che favorisce l’assorbimento del ferro e rafforza il sistema immunitario; gli alimenti arancioni, invece, sono ricchi di betacarotene (vitamina A), un potente antiossidante che protegge la vista e la bellezza della pelle. E ancora, tutti gli ortaggi verdi, soprattutto quelli a foglia (bietole, broccoli, spinaci, indivia, rughetta, lattuga) contengono magnesio e acido folico, che combattono stanchezza e affaticamento, mentre il blu/viola delle prugne, dell’uva e dei frutti di bosco, regala al corpo vitamina A, vitamina C e potassio, importante per il corretto funzionamento del sistema nervoso; nel gruppo di cibi bianchi (mele, pere, cipolle, aglio, cavolfiori) troviamo, infine, buone dosi di fibre e potassio.
Seguire la dieta dei cinque colori e variare spesso, insomma, significa assicurare all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Eppure, nonostante sia la patria della Dieta Mediterranea, la nostra Penisola presenta consumi di frutta e verdura ancora troppo scarsi: secondo il presidente di Unaproa, Ambrogio De Ponti, “bisognerebbe riflettere sul fatto che se solo si passasse dai 360 grammi di consumo giornaliero di ortofrutta ai 600 grammi – la quantità raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr – si arriverebbe ad una drastica riduzione delle malattie cardiovascolari, di tumori e di varie patologie connesse ad una alimentazione scorretta”. Un’affermazione avvalorata dal prof. Carlo La Vecchia dell’Università di Milano: “Per un recente studio EPIC – European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition, presente in dieci paesi nel mondo, ndr – coloro che consumavano 600 grammi di frutta e verdura al giorno rispetto a coloro che ne consumavano 250 avevano una riduzione del rischio di morte del 15% per malattie cardiovascolari, del 27% per malattie respiratorie e del 40% per malattie dell’apparato digerente”. Imparare a riconoscere i prodotti ortofrutticoli, comprenderne il valore nutrizionale e la stagionalità diventa allora di fondamentale importanza per uno stile di vita sano.
Cofinanziata dall’Unione Europea e dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, “Nutritevi dei colori della vita” si rivolge a un pubblico eterogeneo, dai bambini agli adulti, con campagne di comunicazione nei supermercati, nelle mense aziendali e scolastiche e con un sito ricco di informazioni sulle proprietà di frutta e ortaggi. Per apprezzare al meglio i prodotti che madre natura ci offre, il portale propone anche una serie di ricette sfiziose: perfette in questa stagione, ad esempio, le lasagne vegetariane con radicchio, zucca e noce moscata; i golosi involtini di verza ripieni di patate lesse, uova e pangrattato, stufati in forno con burro e grana grattugiato, o la pasta condita con indivia belga, ravanelli, zucchine, funghi e pomodori saltati in padella.