Una leggenda irlandese vuole che un certo Jack, persona avvezza a consumare birra in quantità smodate, fosse riuscito a imbrogliare il diavolo e per punizione, dopo la morte, condannato a vagare senza meta. Nel suo peregrinare, per fare un po’ di luce, un giorno intagliò una grossa zucca e vi mise all’interno delle braci ardenti. Da allora il colorato ortaggio di inizio autunno cominciò ad essere associato alla festa dei morti.

Ma le storie fantastiche sulla zucca sono davvero molte: in America centrale è celebre quella di un uomo chiamato Iaia, il cui unico figlio morì improvvisamente e fu sepolto in una grande zucca che diede origine a mari ed oceani; nella Bibbia si racconta invece come Dio fece crescere una pianta di zucca per far ombra a Giona, divenendo simbolo di risurrezione.

Ma Halloween non è solo zucca: in Italia e nel resto del globo, la festa dei defunti viene celebrata in modi differenti, abbinando spesso cibi molto diversi tra loro. L’importante è il risultato (da brividi!)  finale.

Secondo solo agli Stati Uniti – le cui immagini di case e strade decorate sono nell’immaginario di tutti noi – c’è il Messico: il Dia de los Muertos si festeggia per tre giorni consecutivi, dal 31 ottobre al 2 novembre. Parate coloratissime e travestimenti a metà tra l’horror e il carnevale rallegrano il popolo messicano, legatissimo a questa tradizione. A onor del vero, va sottolineato come nella festività messicana gli spiriti dei defunti non siano visti in realtà come entità maligne ma come esseri benevoli e amabili. Questo nella tradizione più pura: poi la contaminazione e gli usi si sono mescolati e le differenze appianate.

In Irlanda, invece, è pratica comune accendere dei grandi falò per scacciare gli spiriti maligni e sedersi poi, intorno a un tavolo, e gustare il Colcannon, un piatto tradizionale a base di patate, burro e cavolo al cui interno si nasconde una moneta. Chi la trova avrà fortuna.

E in Italia? La festa dei Morti è da sempre un giorno molto sentito, molto prima dell’arrivo di Halloween. A Palermo, ad esempio, c’era la credenza che i defunti facessero vere e proprie razzie di dolci e biscotti al mercato di Vucciria nella notte del 1°novembre. In tempi non recenti, inoltre, c’era l’usanza di lasciare davanti a casa dell’acqua e del pane, per portare ristoro ai defunti che arrivavano a portare aiuto ai vivi e a salutare i propri cari.

Se pensiamo alla cucina, fra le ricette più famose associate a questo periodo dell’anno non possiamo non citare il Pane dei Morti e le Ossa dei Morti: il primo un gustoso pane farcito di amaretti, fichi e mandorle, mentre i secondi dei golosi biscotti ricoperti di glassa. Per chi è in cerca di idee culinarie per la notte di Halloween, ecco le nostre “spaventose” proposte.

 

 

Iscriviti alla newsletter
per rimanere sempre aggiornato
sul mondo di Rovagnati