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Trasmissioni tv, food blogger e la riscoperta della cultura gastronomica che impazza da Nord a Sud del Paese, attraverso iniziative e manifestazioni più diverse, hanno avuto il merito di riaccendere la passione degli italiani per la cucina.

Secondo uno studio realizzato da AstraRicerche per Amadori nel marzo 2013 e presentato a fine giugno, infatti, due italiani su tre cucinano almeno una volta al giorno, non per dovere ma per piacere.

Cucina, dunque, non significa solo prepararsi da mangiare per necessità, magari per risparmiare e così far fronte alla crisi economica, ma -secondo la ricerca – per passione. Il 51% degli italiani cucina, per sé o per altri, tutti i pasti o quasi in ogni giorno della settimana (ciò vale per il 32% degli uomini e per ben il 71% delle donne) mentre un altro 14% prepara almeno un pasto al giorno.

La dimensione del piacere nel cucinare batte largamente quella del dovere: il 46% degli italiani dichiara di essere molto appassionato e il 43% di esserlo abbastanza, mentre solo il 10% si dice costretto a far da mangiare senza alcuna passione.

Chi cucina, però, lo fa con passione. Gli uomini, in questo caso, si collocano solo poco al di sotto delle donne mentre i 25-34enni superano la media, seppur venendo dopo i 45-54enni.

Una vera e propria rivoluzione. Anche perché cucinare non significa solo preparare i piatti ma seguire tutto l’iter, dal reperimento degli ingredienti alla presentazione a tavola.

La preparazione di un piatto o di un pasto costituito da più portate, comincia sempre con una fase di studio su cosa preparare. Si sfogliano ricettari, si rileggono appunti presi durante trasmissioni televisive, ritagli di giornale, ma sempre più frequentemente foodblog o altri siti web tematici. Poi ci si confronta con i familiari, con gli amici, sempre più frequentemente tramite social network, cui si ricorre anche per consigli. Il secondo step è quello che sta tornando ad essere un rito: la spesa. Al mercato, dal salumiere sotto casa, in negozi specializzati, ma anche al Super, com’è emerso da una recente ricerca Coldiretti/Censis. Il successo dei farmer market è nel solco di questa tendenza. Si cercano alimenti e prodotti genuini, di provenienza certificata, biologici. Non è la stessa cosa utilizzare una generica cipolla bianca, di indubbia provenienza, piuttosto che una cipolla della val di Cosa, di Certaldo o di Fontaneto e Curreggio. Non meno attenzione si presta alla presentazione del piatto e alla preparazione della tavola, perché tutto sia perfetto, anche se si tratta di un tête-à-tête.

Altra tendenza nuova, magari meno per le donne e più per gli uomini, è cucinare da soli, come afferma il 68% degli intervistati.

 

 

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