Pizza MargheritaGli italiani non riescono a fare a meno della pizza. Ne mangiano almeno una a settimana. C’è chi non mangia carne, chi rinuncia al gelato o ai dolci, in particolar modo alla cioccolata, ma alla pizza no. Tanto che in Italia, di pizze, se ne consumano oltre 3 miliardi l’anno.

Il dato è stato reso noto dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) in occasione del campionato mondiale per pizzaioli che si è tenuto a Napoli il 3 e 4 settembre. Anche tedeschi, francesi e spagnoli non sono da meno tanto che assieme all’Italia detengono il 78% del mercato mondiale di consumo di pizza. Un business che produce un giro d’affari stimato in 62 miliardi di euro.

Nel Bel Paese si contano 42mila pizzerie; quelle d’asporto sono 21mila. Circa 100mila gli addetti impiegati in questo settore: 65mila sono italiani, 20mila egiziani, 10mila marocchini e 5mila dell’Est Europa, dell’Asia e di altri Paesi. Al fianco delle oltre 63mila pizzerie ci sono inoltre 69mila ristoranti tradizionali, 6.500 ristoranti top e 5mila facenti capo alla categoria all’avanguardia.

Il costo di una pizza varia: dai 2,88 euro di quelle “al taglio” vendute nelle gastronomie, rosticcerie e panetterie ai 5,90 euro (altri sostengono che la media sia di 6,50) delle pizze tradizionali (servite nel piatto). I costi variano tra città e città ed è a Milano che la pizza è più cara, mentre la più economica si mangia a Reggio Calabria. A Napoli, però, dov’è nata, la pizza, che è considerata il cibo di strada per eccellenza, si può trovare anche a 1 euro. Consumata rigorosamente “a portafoglio” o “libretto”, cioè piegata in quattro, viene servita a questo prezzo (al massimo 1,50-2 euro) anche da pizzerie note, che non hanno voluto rinunciare alla storica tradizione.

 

Iscriviti alla newsletter
per rimanere sempre aggiornato
sul mondo di Rovagnati