tagliere formaggi mistiDi vacca, di bufala, di pecora o capra. Fresco, come la mozzarella o lo stracchino, o stagionato. Gli italiani, con circa 23 kg, sono i principali consumatori di formaggio nel mondo, primato che si contendono con i francesi e gli olandesi. Tanti rispetto ai circa 17 kg di consumo in Europa o i 15 kg di Stati Uniti, Canada e Australia (dati Clal).

Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono, nell’ordine, i formaggi preferiti dagli italiani, seguiti nella classifica dei consumi da mozzarella, Pecorino romano, Asiago, Provolone della Valpadana e Gorgonzola. Ma siamo ghiotti anche di caciotta, formaggi a pasta molle come Taleggio e Fontina e freschi come ricotta e crescenza.

Tra quelli stranieri la palma dei consumi va all’Emmental, il famoso formaggio svizzero “con i buchi”. Ma questi sono solo alcuni dei circa 600 tipi di formaggio prodotti in Italia, la cui prevalenza è fortemente legata al territorio e alla tradizioni locali.

Se un pezzetto di formaggio non manca quasi mai nel pasto quotidiano, esso è utilizzato molto anche in cucina, nelle preparazioni di piatti e pietanze più diverse, sia come condimento – valga per tutti quello grattugiato sulla pasta – ma anche come antipasto o dessert. Si, proprio dessert. Nel nostro Paese, infatti, è sempre più diffusa la prassi di accompagnare il consumo di formaggi con miele, confetture, composte e gelatine, ma anche con qualche chicco di uva passita. Una riscoperta e sana abitudine alimentare del passato che coniuga le proprietà di due alimenti fondamentali nella dieta.

 

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