A Napoli c’è un posto in più dove mangiarebuono. È la “Terra del Buono” il primo polo agroalimentare dei prodotti di qualità della Campania aperto nell’ambito del progetto “Eccellenze Campane.

Inaugurazione "Eccellenze Campane" la terra del buono.

Una struttura inaugurata il 16 gennaio dov’è possibile trovare, acquistare o consumare in uno dei 10 punti ristoro la famosa frittata di scammaro di Antonio Tubelli, quintessenza della cucina napoletana, oppure i panuozzi di Gragnano, i famosi panini di 50 cm con impasto della pizza, o l’antichissimo “cuzzitiello”, la parte finale del palatone, classica forma di pane napoletano, riempiti al momento di formaggi, salumi o polpette. E poi due classici come taralli freschi e freselle per la caponata (l’insalatona preparata sul pane raffermo spugnato).

Inaugurazione "Eccellenze Campane" la terra del buonoE ancora mozzarella di bufala fresca, preparata al momento, pasta di grano duro, prodotta in loco, i pomodorini del Piennolo o la deliziosa cioccolata di Gay Odin. Ma sono solo alcuni dei 720 prodotti che è possibile trovare nel nuovo polo napoletano allestito a Brin 69.

L’idea è di Paolo Scudieri, patron del Gruppo Adler, il primo produttore mondiale di componentistica per auto che sostiene che “il futuro della distribuzione sia nella filiera corta e in concept di vendita che offrono il meglio delle produzioni locali coniugandole all’esperienza di consumo”. Non molto differente dall’idea di Eataly che a Napoli e in Campania – per scelta – non aprirà mai. D’altra parte la regia di tutta l’operazione è stata firmata da Pasquale Buonocore, che fino a 6 mesi fa di Oscar Farinetti era partner e responsabile proprio dell’allestimento dei negozi.

Inaugurazione "Eccellenze Campane" la terra del buono.Sugli scaffali dei 16 negozi distribuiti su 2000 mq si trova pasta, farina, conserve, vini e birre di qualità, legumi, ma anche accessori per la casa e la cucina e poi prodotti freschi come pane, carne, caffè, biscotti e la cioccolata di Gay Odin. Le altre aziende che hanno creduto nel progetto sono Kenon, Perol Carni, leader nella carne macellata di qualità, il pastificio Sicignano che produrrà la pasta in loco, Baino ed Esposito, noto marchio dei prodotti da forno di qualità, rigorosamente realizzati con farine Caputo, altro big campano che anche se non direttamente ha sostenuto l’idea di Scudieri; e poi ancora le mozzarelle e i prodotti caseari di Battaglia e per i salumi l’antica Salumeria Napoletana, la pasticceria di Pasquale Marigliano, la pizzeria di Guglielmo Vuolo, la friggitoria di Antonio Tubelli (Timpani e Tempura). Nella struttura ci sono 520 posti a sedere distribuiti tra due ristoranti, uno de La Torre di Massa Lubrense e l’altro della Masseria Trianelli, una birreria di Nello Marciano di Maneba e diversi punti ristoro legati alle aziende che hanno laboratori di produzione.

L’obiettivo è doppiamente ambizioso: proporre, da un lato, un progetto di distribuzione di prodotti alimentari di “nicchia” in una città dove se ne vendono in ogni negozio e anche in molti punti vendita di alcune insegne della Gdo e, dall’altro, avviare il recupero di una delle zone più degradate della Città. Il progetto ha trovato spazio in Brin 69, un ex complesso industriale recentemente ristrutturato a Napoli est. A 200 mt dalla Stazione Ferroviaria e a pochi passi dal principale parcheggio intermodale cittadino, ma anche in prossimità dell’uscita autostradale. Il primo vero sistema integrato dell’agroalimentare campano, costituito da 13 aziende partner con un investimento complessivo di sei milioni di euro.

 

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