cucina del cuore copertina“I ragazzi non hanno mai provato il gusto delle patate tagliate a mano, fritte e insaporite da erbe aromatiche e magari ripassate in forno con del pane grattugiato, arreganate, come dicevano i nostri nonni. Sono figli, ma anche vittime, di un mondo bombardato da messaggi pubblicitari in cui si privilegia l’aspetto consumistico e la rapidità della preparazione rispetto alla qualità di piatti e ingredienti”E’ quanto sostiene Alfonso Iaccarino nel libro “La cucina del cuore” (Mondadori, 2010). Tra i più famosi chef internazionale, Don Alfonso, com’è conosciuto e chiamato nel mondo della ristorazione, è uno dei grandi testimonial della Dieta Mediterranea.

E’ importante educare i bambini al gusto e ai piaceri della tavola, nel rispetto di abitudini salutari che possano accompagnarli nella vita e tenerli lontani da problemi come l’ispessimento delle arterie, dovuto al colesterolo, e di sovrappeso, entrambi nemici del cuore”. Alfonso Iaccarino con la moglie Livia e i figli Ernesto, che ha seguito le sue orme in cucina, e Mario, ha sempre creduto nel binomio cucina e benessere, soprattutto dei più piccoli. “Mi sono sempre impegnato in programmi di educazione dei ragazzi organizzando con il sostegno degli enti locali e di tanti imprenditori e colleghi volenterosi, dei percorsi educativi per gli studenti delle scuole medie. E’ una gioia vedere come i ragazzi entrino con curiosità in un mondo a loro nuovo e comincino a usare con disinvoltura vocaboli sconosciuti per descrivere le varie declinizioni. Il fruttato, l’amaro, il piccante: saper distinguere le diverse qualità e toni dell’olio li avvia alla scoperta di un’alimentazione sana e di qualità”.

La cucina del suo ristorante, il Don Alfonso 1890, nasce dalla sfida di fare grande ristorazione nell’Italia del Sud impiegando le materie prime del luogo e principalmente l’olio extravergine di oliva. Il legame della cucina con il loro territorio si rafforza dal 1990 con la produzione propria di frutta, verdura e ortaggi coltivati nell’Azienda Agricola “Le Peracciole”, che sorge sul promontorio di Punta Campanella, un modo per disporre sempre di materie prime autentiche e genuine.

Già tre stelle Michelin, Don Alfonso rilancia la cucina napoletana nel mondo partendo dagli spaghetti al pomodoro, uno dei piatti simbolo della tradizione italiana.

Ed è proprio la qualità la cifra che ha contraddistinto sempre la cucina del Don Alfonso negli anni. La qualità richiede tempi meno immediati. Ma è un tempo dedicato alla salute, valido e fondamentale al pari di quello che si trova per altre attività come la palestra. Un cucchiaio di olio d’oliva sano è un viatico di salute, non un lusso, e gli effetti benefici si misurano negli anni, così come un’alimentazione disordinata o poco attenta alla qualità produce effetti collaterali sull’organismo che prima o poi si faranno sentire.

Alfonso Iaccarino

alfonsothumb (1)Alla fine degli anni Sessanta Alfonso Iaccarino incontra Livia e la sposa. Nel 1980, i due decidono di dedicarsi completamente al Ristorante Don Alfonso 1890, lasciato in eredità dal nonno Alfonso Costanzo Iaccarino. È in questi anni che inizia la sfida: fare grande ristorazione nell’Italia del sud impiegando le materie prime del luogo e l’olio extravergine di oliva. Il legame con il loro territorio si rafforza con l’acquisto, nel 1990, dell’Azienda Agricola “Le Peracciole”, un modo per disporre sempre di materie prime autentiche e genuine. Nel 2006 termina l’ultima ristrutturazione totale del Don Alfonso 1890 che diventa un borgo con al suo interno anche un boutique hotel ed una magnifica scuola di cucina.

 

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