La Dieta Mediterranea ‘rinforzata’ dalla frutta secca e dall’uso quotidiano dell’olio extravergine d’oliva aiuta a mantenere una memoria acuta e lucida a ogni età. È la nuova, importante virtù che un’equipe di ricercatori della Hospital Clinic di Barcellona ha attribuito al regime alimentare elaborato dai coniugi Keys nel secolo scorso. Un beneficio che si aggiunge ai tanti altri ormai universalmente noti – riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e diabete, ritardo dell’invecchiamento cellulare –, che hanno portato nel 2010 l’Unesco a inserire il regime alimentare mediterraneo tra i patrimoni immateriali dell’umanità.

Noci, mandorle e nocciole

 

Lo studio

I ricercatori dell’Institut d’Investigacions Biomediques “August Pi Sunyer” dell’ospedale spagnolo hanno condotto uno studio su un campione di 447 persone di età superiore ai 67 anni, cognitivamente sane. Divisi in tre gruppi, i partecipanti hanno consumato quotidianamente, per quattro anni, legumi (lenticchie, fagioli, ceci, fave, piselli), verdura, frutta fresca e ortaggi a volontà; pesce azzurro; cereali (pane, pasta, riso); uova, latticini, carne (bianca e rossa) e vino rosso in quantità più moderate. Ma, mentre i membri del primo gruppo hanno seguito un regime povero di grassi, per quelli del secondo e terzo gruppo la dieta è stata integrata, rispettivamente, con trenta grammi al giorno di mandorle, noci e nocciole e con una dose generosa di olio extravergine d’oliva (che in realtà è già uno degli alimenti cardine della Dieta Mediterranea, ma in misure più modeste).

I ricercatori hanno sottoposto regolarmente i pazienti a test neuropsicologici, per monitorarne nel tempo la soglia di attenzione e le funzionalità cognitive globali. Al termine dei quattro anni, “gli ultra sessantacinquenni dei due gruppi sottoposti ad alimentazione mediterranea con aggiunta sia di olio che di mandorle e noci hanno evidenziato una mente in miglioramento”, ha spiegato Emilio Ros, coordinatore del progetto di ricerca, sulle pagine della rivista scientifica Jama Internal Medicine. Non solo assenza di decadimento cognitivo, quindi, ma addirittura una memoria più ‘giovane’ grazie ai preziosi antiossidanti presenti nell’extravergine e nella frutta secca.

 

Frutta secca e olio extravergine contro l’ossidazione delle cellule

Insalata con nociL’olio d’oliva, utilizzato a crudo sulle insalate, sulle bruschette o per completare zuppe e minestre apporta all’organismo vitamina E e polifenoli, i composti chimici che combattono l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’ossidazione – e quindi dell’invecchiamento – cellulare e di conseguenza del decadimento cognitivo.

Anche cotto l’extravergine è da preferire ad altri condimenti, come il burro o gli oli di semi, perché resiste meglio alla cottura mantenendo inalterate le sue proprietà. Ciò si verifica, in particolare, con l’olio ottenuto unicamente da procedimenti meccanici, senza l’aggiunta di sostanze chimiche. Un olio ricco di polifenoli si riconosce dal gusto ‘piccante’, che provoca la tipica sensazione di pizzicore alla gola.

Un’altra fonte naturale di antiossidanti è costituita dalle mandorle, o meglio, dalla pellicina marrone che le ricopre; nocciole e noci, invece, sono ricche di vitamina E – queste ultime ne racchiudono una quantità che supera di ben 15 volte quella degli altri frutti secchi.

Mandorle, noci e nocciole sono ideali da consumare come spuntino a metà mattina o nel pomeriggio, ma possono essere utilizzate anche per dare un tocco croccante alle insalate, per realizzare sfiziose impanature per carne o pesce o come condimento per un piatto di pasta diverso dal solito. Se volete cimentarvi in una ricetta dal gusto un po’ etnico, provate questi Involtini di pasta fillo con Tacchino Arrosto Snello e ricotta.

 

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