Il succo che se ne ricava è tra le bevande più indicate durante l’inverno, perché permette all’organismo di fare il pieno di vitamina C e di preziosi antiossidanti, che rafforzano le difese immunitarie e tengono lontani raffreddori e malanni di stagione. Ma il pompelmo non si presta soltanto alla preparazione di salutari spremute: poco diffuso fino a qualche decennio fa, oggi al contrario viene utilizzato a tutto pasto, diventando protagonista di insalate, carpacci, persino di primi e secondi. Il merito è del suo sapore piacevolmente aspro, che lo rende adatto alla realizzazione di raffinate pietanze salate.
Sia quello giallo – che nasce dall’innesto tra l’arancio dolce e il pomelo, un agrume orientale dalla caratteristica forma a pera – che il rosa – derivato dall’unione del pompelmo tradizionale con l’arancia –, più dolce, sono ottimi per portare in tavola ricette veloci e gustose. Come le insalate, in cui è preferibile abbinarli con ingredienti dal sapore più corposo, come scaglie di parmigiano o pecorino, gamberi o salmone affumicato, frutti esotici come l’avocado o la papaia, oppure – per un risultato superleggero e disintossicante – con i finocchi o gli spinaci a crudo. Perfetto come antipasto per una cena in compagnia è il carpaccio, con la bresaola – per un’alternativa alla versione classica con il grana – o con il pesce, per esempio con salmone, pesce spada o spigola.
E coloro che amano sperimentare ai fornelli possono utilizzare il succo di pompelmo nei risotti – al posto del vino bianco, facendolo evaporare dopo aver tostato il riso – o per insaporire e dare morbidezza a straccetti e bocconcini di pollo e tacchino, arrosti, gamberoni saltati in padella e scaloppine di vitello o maiale.
Naturalmente questo agrume si presta anche alla preparazione di deliziose marmellate, ciambelloni e muffin – in questo caso può essere utilizzato al posto del latte per un risultato soffice e leggero –, ottimi per la prima colazione e la merenda dei bambini.
Un frutto benefico per il corpo e la psiche
Un frutto benefico per il corpo e la psiche
Costituito per il 90% da acqua e poco calorico – 100 grammi di prodotto racchiudono solo 26 kcal –, il pompelmo è considerato da sempre un frutto disintossicante e drenante, anche grazie alla presenza del potassio, che combatte la ritenzione idrica. Ricco di fibre e di vitamina C – come tutti gli agrumi –, contiene preziosi antiossidanti tra cui la naringina – che gli conferisce il caratteristico gusto amaro –, un flavonoide dalle proprietà antinfluenzali, e l’esperidina – localizzata nell’albedo, la parte bianca sotto la buccia –, che rafforza le pareti dei capillari e ne migliora l’elasticità.
Racchiude, ancora, pectina, una fibra che aiuta ad abbassare il colesterolo cattivo (LDL), triptofano, un amminoacido che favorisce il sonno, mentre la varietà rosa vanta un buon contenuto di licopene, che rallenta l’invecchiamento cellulare.
E non è tutto, perché agisce positivamente pure sull’umore: il suo profumo ha effetti benefici sulla psiche, combattendo stati d’ansia e stress. Il consiglio è di aggiungere qualche goccia di essenza di pompelmo all’acqua della vasca, per un bagno rilassante e rigenerante.
Le origini ai Caraibi
Le origini ai Caraibi
Ancora oggi non ci sono notizie certe sulle origini del pompelmo. L’ipotesi più accreditata è che, a differenza degli altri agrumi, non sia nato in Estremo Oriente, ma nelle isole del Mar dei Caraibi – alle Barbados o in Giamaica –, nel XVIII secolo, dopo che gli inglesi importarono qui arance e pomeli e gli agricoltori locali iniziarono a coltivarli. Oggi i principali produttori mondiali sono gli Stati Uniti, in particolare la Florida e il Texas.
In Italia questo frutto ha iniziato a diffondersi soltanto da pochi decenni: nel nostro Paese viene coltivato esclusivamente al Sud – ama, infatti, il clima soleggiato e caldo –, in Calabria, Puglia, ma soprattutto in Sicilia, tra la Piana di Catania e la Conca d’oro di Palermo.