Sugarelloalici frittepolpette di pesce

Alici, sardine, pesce sciabola, sugarello, palamita. Sono alcune delle varietà di “pesce dimenticato” che, da qualche settimana, stanno arrivando sulle mense scolastiche della Toscana. Gli allievi delle scuole dell’infanzia e primarie potranno gustarle grazie a Mens(a) sana in corpore sano, la campagna promossa dalla Regione in collaborazione con Unioncamere Toscana per incentivare il consumo di specialità agroalimentari del territorio e dare una spinta positiva all’economia locale, ma anche per evitare i lunghi viaggi del pescato dall’Atlantico alle coste italiane, con inevitabili e negative ripercussioni sull’ambiente.

pesce dimenticato_brochureGiunta al terzo anno, l’iniziativa porta nelle cucine degli istituti toscani i prodotti ittici raccolti nel Tirreno dalla Cooperativa Mare Nostrum di Viareggio, nata nel 1997 dall’idea di un piccolo gruppo di pescatori del luogo e oggi dotata di ben 29 imbarcazioni proprie, che si muovono tra la cittadina del lucchese, Carrara e Piombino, seguendo le regole della “pesca responsabile” indicate dalla FAO – vale a dire attuando il sistema selettivo per la salvaguardia dell’ecosistema – e impegnandosi a consegnare il pesce entro 36 ore dalla raccolta, per garantire al consumatore un prodotto sicuro e di alta qualità. Il pesce in eccedenza, inoltre, viene donato alla mensa Caritas di via Baracca a Firenze, ma l’intenzione, in futuro, è quella di estendere il progetto alle altre strutture di accoglienza della Toscana.

Ai primi di novembre, la campagna è stata testata in alcune scuole della regione e agli alunni sono state distribuite le polpette di pesce preparate per l’occasione dallo chef Maurizio Marsili della Locanda “Vigna Ilaria” di Lucca. I bimbi hanno apprezzato particolarmente la novità, molto di più del pesce surgelato proveniente dall’oceano, che veniva, invece, spesso rifiutato. “Incentivare l’uso di prodotti agroalimentari del territorio, e dunque anche del nostro mare – ha dichiarato l’assessore toscano all’agricoltura Gianni Salvadori – aiuta l’affermarsi di un circuito virtuoso, che fa bene alla salute, fa bene all’ambiente e fa bene all’economia della Regione. Per queste ragioni abbiamo sostenuto questo progetto e continueremo a incoraggiare azioni virtuose che puntano a valorizzare, fin dalla più tenera età, i prodotti, buoni e di qualità, del territorio”.

 

Acciughe, palamite e gronghi: una ricchezza dal costo accessibile

Una ricchezza che abbonda nei nostri mari, ma che viene scelta sempre di meno dai consumatori, più portati a orientarsi su prodotti surgelati o confezionati, che non necessitano di essere puliti e sfilettati. Ma il pesce dimenticato è un patrimonio da rivalutare e inserire con regolarità nella dieta di adulti e bambini: anche i nutrizionisti ne incoraggiano il consumo, perché racchiude sali minerali, fosforo, ferro, iodio, vitamine A e B e i preziosi acidi grassi Omega 3, che tengono sotto controllo il livello di trigliceridi nel sangue prevenendo il rischio di malattie cardiovascolari. E ha un altro grande vantaggio: il costo contenuto, che consente di portarlo in tavola più volte a settimana.

In questa vasta categoria troviamo il pesce azzurro, come sardine, acciughe – entrambe ottime in mille modi, fritte, con la pasta, gratinate, alla pizzaiola e come ingrediente di tortini al forno – e i meno noti sugarelli – dal corpo massiccio e dalla coda sottilissima –, da cucinare alla griglia e all’acqua pazza, ma anche la palamita, buonissima al cartoccio o sott’olio, il pesce sciabola o spatola, ideale per realizzare gustose cotolette che faranno felici i più piccoli, e il grongo, solitamente accompagnato dalle patate o in umido.

 

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