Frutta e verdura, cereali integrali, legumi e noci, pochi zuccheri raffinati e un moderato consumo di alcol. Seguire una dieta di questo tipo non fa bene soltanto all’organismo, ma anche all’ambiente. A confermarlo un team di consulenti del Governo degli Stati Uniti – formato da medici ed esperti di nutrizione – nelle nuove Linee guida per l’alimentazione, appena pubblicate sul sito www.health.gov/dietaryguidelines/2015.asp. Dal 1980, negli USA, ogni cinque anni l’Office of Disease Prevention and Health Promotion emana indicazioni per incoraggiare i cittadini a mettere nel piatto alimenti poveri di grassi, allo scopo di mantenere un peso corretto e di prevenire le patologie croniche. Per la prima volta gli specialisti strizzano l’occhio alla sostenibilità, fornendo istruzioni per un regime dietetico a “basso impatto ambientale”.
Le linee guida consigliano di limitare la carne rossa, gli alcolici, i dolci, le bevande zuccherate, le farine e i cereali raffinati, privilegiando i prodotti della terra, il riso, la pasta e il pane integrali. Ammessi il pesce e i latticini: i formaggi, in particolare, vanno mangiati con moderazione e preferendo quelli a ridotto contenuto calorico.
Come si traducono queste scelte in termini di rispetto per l’ecosistema? La produzione di un alimento produce un impatto sul territorio, un’alterazione generalmente intesa in termini negativi: la carne rossa ha un impatto elevato, dal momento che gli allevamenti intensivi richiedono grosse quantità di cibo per il sostentamento del bestiame e generano grosse quantità di scarti da smaltire. In altre parole, inquinano. Al contrario, frutta e verdura a km zero, che non necessitano di lunghi viaggi per arrivare da un Paese all’altro, e coltivati senza l’uso di pesticidi dannosi, hanno un impatto contenuto.