Non era mai successo prima che un nuovo dolce in poco più di un mese dal suo lancio finisse al centro di aspre battaglie legali per la tutela del marchio e la sua produzione. Ma anche di disquisizioni gastronomiche tra chef, pasticcieri, nutrizionisti, critici e giornalisti.
E’ quello che è accaduto per il cronut, “half donut half croissant”, come lo definisce il suo creatore. Incrocio fra un donut, la classica ciambella americana, e croissant francese, ideato dallo chef-pasticcere Dominique Ansel e venduto nel suo negozio a Soho a New York (http://dominiqueansel.com).
Lanciato il 10 maggio 2013 è stato subito un successo tanto che da qualche giorno dopo il lancio e ancora oggi, complice il passaparola sul web e la grande amplificazione mediatica dovuta più al fenomeno che al dolce stesso, centinaia di persone si mettono in fila quotidianamente per poterlo assaggiare. Qualcosa di simile, in passato, era successo solo per la “red velvet” la cupcake resa famosa dalla serie Sex and the city, che però ci ha messo un po’ a diventare un fenomeno di tendenza.
Il cronut è fatto della pasta sfoglia caratteristica del croissant ma lavorato in forma di ciambella, richiede una lievitazione di due giorni, una frittura delicatissima ed una farcitura di crema, quella classica del croissant, ma distribuita negli strati di pasta sfoglia. E poi è glassato come un donut. Lo si “deve mangiare appena sfornato”, consiglia lo chef-pasticcerie, per gustarlo deve essere “sfogliato” assaporando i diversi profumi.
Un vero e proprio fenomeno gastronomico che è diventato già tendenza. Da oltre un mese molti laboratori di pasticceria, ma anche piccole industrie dolciarie, stanno cercando di riprodurlo e copie dell’ambita ciambella di pasta sfoglia, stanno comparendo in tutto il mondo, da Barcellona a Pechino, da Berlino a Roma. Il segreto del successo? Non solo la ricetta! Innanzitutto la preparazione: ci vogliono ben tre giorni per realizzarlo. Ne vengono prodotti solo 250 al giorno e se ne possono acquistare non più di tre a persona a settimana. Neanche il costo di 5$, un pò elevato per una “pasta”, ha scoraggiato i golosi, ma anche tanti curiosi. Oltre agli aggiornamenti forniti dallo stesso Dominique Ansel attraverso il suo sito e i social network, ci si può mantenere informati attraverso il sito cronut.org, una semplice pagina per condividere foto, informazioni, esperienze creata dal neonato movimento cronutophiles (la filosofia del cronut), che hanno già innalzato il nuovo dolce a filosofia di vita.