Sarà la crisi o la ritrovata voglia di mettersi ai fornelli che quest’anno, secondo le prime stime di Coldiretti, sta facendo registrare un vero e proprio boom di conserve fatte in casa.Da un recente sondaggio realizzato da Swg per conto dell’associazione dei coltivatori diretti è emerso che più di 9 milioni di italiani al rientro dalle vacanze si dedicano alla preparazione di conserve. Marmellate, innanzitutto, ma anche ortaggi e verdure. Secondo l’istituto di sondaggi per la gran parte di quelli che lo fanno è un modo per “garantirsi una alimentazione più genuina e naturale, ridurre gli sprechi e risparmiare nel tempo della crisi”.

Conserve fatte in casaDunque il 2013 segna un’inversione di tendenza, sulla produzione di conserve fatte in casa, secondo una tradizione che sembrava destinata a perdersi ed è invece tornata di grande attualità di fronte ai ripetuti scandali alimentari e all’esigenza di ottimizzare i bilanci familiari. Una maggiore attenzione rispetto al passato viene riservata alla scelta delle materie prime, frutta, ortaggi e verdure che sempre più di frequente vengono acquistate direttamente dai produttori agricoli in azienda, nelle botteghe o nei mercati di Campagna Amica, ormai diffusi in tutta Italia.

Anche se fare conserve è semplice e richiede poco tempo, bisogna prestare molta attenzione alle modalità di preparazione, cottura e conservazione, così come ai contenitori scelti.

Preparare le conserve in casa comporta l’osservanza di precise regole in quanto la sicurezza degli alimenti conservati parte dalla qualità e sanità dei prodotti utilizzati, ma non può prescindere da precise norme di lavorazione che valgono per il settore agroindustriale, ma che devono valere anche per i consumatori casalinghi, soprattutto nella fase della sterilizzazione. Per sensibilizzare gli italiani su questo aspetto, sempre la Coldiretti, in collaborazione con Bormioli, ha promosso una campagna di comunicazione nelle principali piazze italiane.

 

Nel caso delle conserve preparate in casa, il pericolo della tossina botulinica è sempre in agguato se non si confezionano i barattoli a regola d’arte. Ecco alcuni semplici consigli:

1. Utilizzare sempre contenitori e barattoli di vetro e non di plastica.
2. Organizzarsi bene con tutti gli ingredienti e gli strumenti necessari prima di iniziare il lavoro, perché le conserve devono essere preparate rapidamente.
3. Lavare bene i prodotti (frutta o verdura), non lasciare i prodotti immersi nell’acqua.
4. Utilizzare barattoli perfettamente puliti, meglio se fatti bollire in acqua e aceto o bicarbonato e lasciati scolare bene o passati in forno caldo per essere perfettamente asciutti e sterili.
5. Assicurarsi che gli strati di verdure siano ben pressati, senza spazi vuoti, e prestare attenzione che olio o aceto utilizzati come conservante ricoprano interamente il prodotto fino all’orlo del barattolo in modo da ridurre al minimo l’aria presente all’interno del contenitore.

6. Per i sottolii, dal momento che le verdure assorbono olio, controllare i barattoli per alcuni giorni dopo il confezionamento, e, se necessario, rabboccare l’olio.
7. Conservare i barattoli di conserve in luogo fresco, asciutto e buio.
8. Etichettare sempre i barattoli con la data di preparazione.
9. Una volta aperta la confezione, tenerla in frigorifero e consumarla nel giro di qualche giorno.
10. All’apertura se il tappo del barattolo non emette il caratteristico “clac”, garanzia di sottovuoto, non consumare la conserva. Così come non consumare le conserve da cui esce odore strano o che presentano una colorazione anomala.

 

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