confettiÈ l’ultima tendenza nel mondo del wedding, un angolo dolce sistemato in sala al termine del ricevimento di nozze, impreziosito con decorazioni che richiamano lo stile della location e ricoperto di confetti dai gusti più diversi. La confettata è una vera e propria degustazione dei prelibati bonbon, presentata su un tavolo dal quale ogni ospite può servirsi liberamente.

Una moda che ha preso il posto di una consuetudine diffusa fino a qualche decennio fa, soprattutto nel Sud Italia, quando gli sposi, alla conclusione del pranzo, passavano tra gli invitati ringraziandoli per aver preso parte alla loro festa con una manciata di confetti: lui teneva in mano il sacchetto, lei con l’aiuto di un cucchiaio porgeva l’omaggio ai commensali.

Ormai lontani i tempi in cui il confetto da matrimonio – presente già nei banchetti nuziali nell’antica Roma, ricoperto di miele – era esclusivamente con la mandorla, oggi il mercato offre una varietà vastissima di queste piccole delizie, diventate sempre più simili a veri e propri cioccolatini. Perché limitarsi, allora, ad offrire un unico gusto?

Il tavolo della confettata fa la sua apparizione in sala – collocato dal personale o dalla wedding planner – soltanto alla fine della cerimonia, poco prima del taglio della torta, insieme a quello delle bomboniere e – se previsto – del buffet dei dolci. confettata_matrimonioSu di esso compaiono almeno sette tipologie di confetti, di diversi colori, posti all’interno di raffinate boule di vetro, alzatine di porcellana, coppe, vasi, sacchetti di iuta o di raso, con l’aggiunta di fiori, nastri, candele e altri ornamenti, in grado di creare un allestimento “scenografico” perfettamente in sintonia con il tema della cerimonia. In alcuni casi, accanto ai recipienti con i confetti vengono posti piccoli contenitori vuoti – scatoline di plexiglass o carta, sacchettini di stoffa – per consentire a ciascuno di portare a casa un dolce ricordo della giornata trascorsa.

Sui gusti, poi, c’è solo l’imbarazzo della scelta: accanto ai classici e bianchi con la mandorla – i più pregiati sono quelli con la “Pizzuta d’Avola”, prodotta a Noto, in Sicilia, utilizzata anche nei celebri confetti di Sulmona –, troviamo una gamma pressoché infinita. Ripieni di frutta – melone, mela, pistacchio, fragola, arancia o banana, per citarne solo alcuni –, di crema alla nocciola, al caffè o al gianduia, di tiramisù o zabaione, di ricotta e pere, wafer o marron glacé, di limoncello o altri liquori e persino – per gli amanti dei sapori audaci – nella variante al peperoncino, alla rosa o alla viola: dentro l’involucro di zucchero, insomma, i confetti racchiudono il meglio della pasticceria italiana, meritando di essere “degustati” come si fa con un bicchiere di buon vino.

Assaggiarli, dunque, non vuol dire più soltanto augurare agli sposi “fertilità, lunga vita, salute, ricchezza e felicità” – il significato delle cinque praline solitamente unite alla bomboniera –, ma anche godere di un autentico momento di piacere.

 

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