Winston Churchill era solito affermare che “il gin tonic ha salvato più vite e menti inglesi di tutti i dottori dell’Impero”. Si sa che a questo leggendario personaggio piacevano le frasi ad effetto, però è indiscutibile che un buon gin tonic degustato al momento giusto possa aiutare, quantomeno, l’umore.

Gli abbinamenti con il distillato di bacche di ginepro sono davvero tanti e inusuali. 

Alcuni inediti, come ci racconta Livio Visentin, fondatore di Aironini Mixology Club, bar manager e bar chef del Lear Dining Club di Briosco.

1.     Roris Marini (rugiada di mare)

Si tratta di un drink di straordinaria semplicità che, al tempo stesso, è in grado di offrire freschezza e complessità. La sua creazione è avvenuta durante un evento organizzato nel meraviglioso Orto Botanico di Brera, a Milano, e fin da subito è stato molto apprezzato. Unica accortezza: come si vede dalla preparazione, lo sciroppo di rosmarino richiede un tempo di riposo in frigo abbastanza lungo. Consigliamo quindi di prepararne una buona quantità, in modo da poterlo utilizzare più volte. 

Ingredienti

15 ml di sciroppo con infusione di rosmarino di Montevecchia e vaniglia
22 ml di succo di limone
45 ml di gin
soda q.b.
1 pizzico di sale
1 spicchio di limone
1 spicchio di lime
1 rametto di rosmarino di Montevecchia 

Bicchiere: Tumbler grande lavorato o Rock Juice.
Attrezzatura: nessuna.

Preparazione

Come anticipato, se ben fatto e conservato correttamente, lo sciroppo dura parecchie settimane senza perdere nulla delle proprie caratteristiche organolettiche. È quindi possibile prepararne un certo quantitativo conservandolo in un contenitore di vetro ben chiuso posto in frigorifero per essere poi utilizzato per molti drink.

Per 1 litro di sciroppo utilizzare 50 grammi di rosmarino fresco e metterlo in infusione in 400 ml d’acqua pura (acqua oligominerale in vetro). Lasciare in frigorifero per 5 giorni. Inserire l’infuso in un frullatore con 1 kg di zucchero bianco, una fialetta di estratto di vaniglia per dolci e frullare fino al completo scioglimento dei cristalli. Lasciare riposare fino a quando lo sciroppo acquista trasparenza e versare in un contenitore di vetro ben chiuso.

Riempire di ghiaccio il bicchiere e raffreddare bene girando. Svuotare il bicchiere dal ghiaccio e, utilizzando un misurino, versare nel bicchiere 15 ml di sciroppo, 22 ml di succo di limone, 45 ml di gin e mescolare bene. Riempire di nuovo il bicchiere di ghiaccio fino al bordo, completare con la soda (va bene anche acqua minerale ben gassata). Muovere lievemente il ghiaccio dal basso verso l’alto per mescolare il tutto senza compromettere l’effervescenza della soda.

Aggiungere lo spicchio di limone e quello di lime appoggiandoli sul ghiaccio.

Prendere un rametto di rosmarino fresco, frustarlo sul palmo della mano per liberarne il profumo e inserirlo nel bicchiere e completare con un pizzico di sale distribuito sulla superficie del drink.

Non usare cannucce, il Roris Marini si beve direttamente dal vetro. 

2.    Red Forest

Un drink dai toni freschi e delicati con un tocco spicy e dall’aspetto lussureggiante. Questo cocktail conquista immediatamente per la sua forza cromatica, il profumo irresistibile del frutto di bosco e della menta. Creato per la clientela dei locali di alcune zone di vacanza, ha saputo conquistare il proprio spazio anche nei più interessanti cocktail e lounge bar cittadini.

Ingredienti

6 lamponi
½ cucchiaino di zucchero
22 ml di succo di limone
5 ml di granatina
40 ml di gin
Ginger Ale q.b.
Rametto e foglie di menta fresca q.b.

Bicchiere: Tumbler grande lavorato o Rock Juice.
Attrezzatura: nessuna.

Preparazione

Prendere un bicchiere basso e largo e raffreddarlo facendo girare al suo interno qualche cubetto di ghiaccio.

Svuotarlo, inserire 4 o 5 lamponi, il succo di limone, lo zucchero e pestare il tutto con un muddler (pestello) o un qualunque attrezzo che permetta di amalgamare bene il tutto. Aggiungere il gin e riempire di nuovo il bicchiere di ghiaccio. 

Completare con il Ginger Ale e la granatina e due o tre foglie di menta; muovere leggermente il ghiaccio dal basso verso l’alto per non compromettere l’effervescenza del drink.

Appoggiare sul ghiaccio i lamponi rimanenti e inserire il rametto di menta dopo averlo “frustato” lievemente sul dorso della mano.

3.    Cucumbota

ll Cucumbota è un drink sorprendente dal primo all’ultimo sorso creato per proposte Food Pairing, l’abbinamento fra cucina e cocktail. Gli accostamenti sono solitamente concepiti dai bar chef per contrasto, sapori e profumi che staccano completamente dal piatto, o per similitudine considerando profumi ed essenze comuni. 

Ingredienti

45 ml di London Dry gin
5 pezzetti di lime grandi circa 1 cm
5 fette di cetriolo
15 ml di spremuta di cetriolo
20 ml di sciroppo di zucchero
2 rametti di timo limonino
1 spicchio di lime
Pepe e sale macinati q.b.

Bicchiere: Tumbler grande lavorato o liscio.
Attrezzature: 1 shaker o un qualunque contenitore in vetro o metallo chiudibile.

Preparazione

Raffreddare bene il bicchiere con del ghiaccio.

Inserire nello shaker il lime, lo sciroppo di zucchero, due fette di cetriolo, la spremuta di cetriolo. Pestare il tutto con un muddler (pestello), aggiungere il gin, 7/8 cubetti di ghiaccio e shakerare con forza il tutto. Eliminare l’eventuale acqua formatasi nel bicchiere pieno di ghiaccio e, usando un colino, versare il tutto lasciando le parti solide nello shaker.

Appoggiare sul ghiaccio uno spicchio di lime, inserire due o tre fettine di cetriolo e i due rametti di timo. Infine, due giri di sale e un giro di pepe macinati.

4.    Master Class

Ecco un drink da grandi appassionati di Gin. In questo cocktail il nostro distillato a base di bacche di ginepro prende per mano l’Angostura bitter e insieme alla freschezza pungente del limone e al profumo mediterraneo del timo danno vita a una vera e propria poesia dei sensi. L’Angostura, creata agli inizi del 1800 dal medico militare prussiano Johann Sieger per curare i soldati dell’Armata di Liberazione di Simon Bolivar da febbri e malanni intestinali, cominciò ad essere portata in viaggio dai marinai che la utilizzavano come medicinale. Grazie al suo intenso e particolare sapore si diffuse poi in tutto il mondo.

Ingredienti

60 ml di gin
5 gocce di angostura
1 pizzico di sale
scorza di limone q.b.
1 rametto di timo

Bicchiere: Tumbler grande lavorato o liscio.
Attrezzatura: nessuna.

Preparazione

Riempire il bicchiere di ghiaccio e raffreddarlo bene. Togliere gli eventuali residui d’acqua, versare il gin direttamente sul ghiaccio e aggiungere cinque gocce di angostura bitter. Muovere delicatamente il ghiaccio dal basso in alto.

Prendere una scorza piuttosto larga da un limone fresco e schiacciandola e torcendola delicatamente sul lato lungo (twist), spremere le gocce di oli essenziali sulla superficie del bicchiere, poi appoggiare la scorza sul ghiaccio. Finire inserendo il rametto di timo e lasciando cadere un pizzico di sale sul drink.

5.    Cala Breeze

Un drink con due protagonisti assoluti: il gin e la scorza fresca di bergamotto. Questo agrume dalla genesi misteriosa e dal profumo unico viene per lo più utilizzato nei preparati farmaceutici e profumieri, e le sue più vaste coltivazioni si trovano nella costa ionica dalla Calabria, piuttosto vicini al mare. Il nome di questo drink vi dice qualcosa?

Ingredienti

60 ml di gin
15 ml di sciroppo di zucchero
22 ml di succo di lime fresco
2 o 3 scorze di bergamotto

Bicchiere: Tumbler grande lavorato o Rock Juice.
Attrezzature: 1 shaker o un qualunque contenitore in vetro o metallo chiudibile.

Preparazione

Raffreddare il bicchiere con il ghiaccio avendo cura di eliminare l’acqua in eccesso prima di versare il drink.

Inserire nello shaker tutti gli ingredienti, tenendo da parte una scorza di bergamotto, e il ghiaccio e shakerare vigorosamente. Versare il tutto sul ghiaccio nel bicchiere filtrando con uno strainer (filtro) e un colino.  Per una versione dalla texture morbida e avvolgente, è possibile effettuare una doppia shakerata aggiungendo 20 ml di albume pastorizzato.

Distribuire sul bicchiere gli oli essenziali della scorza schiacciandola delicatamente e poi adagiarla sul ghiaccio.

 

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