Effervescente nettare d’uva, sinonimo di festa e raffinatezza, il vino più iconico di sempre è lo champagne. Prodotto secondo un rigido disciplinare, viene ottenuto da uve provenienti esclusivamente dalla regione della Champagne, a circa 150 chilometri a nord-est di Parigi.
La sua storia è antichissima, risale presumibilmente alla fine del XVII secolo quando l’abate francese Pierre Pérignon scopre il fenomeno della fermentazione in bottiglia. Da quell’epoca ad oggi molto è cambiato nelle tecniche di vinificazione sempre più sofisticate, che fanno dello champagne un vino raffinato, particolarmente apprezzato in tutto il mondo.
C’è chi lo riserva alle grandi occasioni, magari per accompagnare un intero pasto e chi, invece, lo predilige come aperitivo. Quello che è certo è che “Due cose non bastano mai: un buon calice di champagne e un buon calice di champagne”. È la convinzione di Alberto Massucco, brillante signore di origini piemontesi, salito recentemente alla ribalta delle cronache internazionali per essere il primo italiano a produrre champagne, acquistando alcuni vigneti nella Côte des Blancs dove, grazie all’alchimia con la storica famiglia di vigneron De Sousa, dal 2018 dà vita a una selezione di etichette dal gusto italiano e dalla tradizione francese.
Ma come valorizzare al meglio questo vino tanto speciale e raffinato?
Ecco 5 proposte di food pairing consigliate proprio da Alberto Massucco:
1. Blanc de Blanc e mortadella
“Quale golosità!” Commenta Massucco: “L’eleganza e la freschezza dello Chardonnay vinificato in purezza incontra la sapidità del salume. Il risultato è un viaggio nel gusto, persistente e gioioso come la finezza delle bollicine”. Ecco, allora, che una fetta di mortadella accompagnata da pane caldo diventa una proposta raffinata da portare in tavola.
2. Rosé e battuta di fassona
“Sono piemontese, cos’altro potrei suggerire” scherza Massucco, che consiglia l’abbinamento con un Rosé d’assemblaggio Pinot Noir vinificato bianco e “vin rouge”. Il profumo fruttato e la bollicina finissima accompagnano la pietanza con un aroma intenso e avvolgente.
3. Extra Brut e rombo al forno con patate
“Un pesce saporito, un po’ grasso, come il rombo ha bisogno di un vino capace di “pulire” la bocca”, spiega l’esperto. “Quando ci troviamo davanti ad un piatto di carattere, dal gusto deciso (come addirittura la parmigiana di melanzane), meglio scegliere un assemblato dove il Pinot Noir conferisce struttura al vino, lo Chardonnay dona freschezza e il Meunier la rotondità”.
4. Blanc de Noirs e foie gras (o cotoletta alla milanese)
Sì, abbiamo capito bene: lo champagne può accompagnare la cotoletta alla milanese oppure un’entrée come il foie gras. “Le uve rosse Pinot noir e Meunier ci regalano champagne corposi e vinosi, con note di frutti rossi e neri”, conferma Massucco.
5. Demi sec e zuppa inglese (o panettone di Natale)
Facciamo chiarezza: quante volte ci hanno offerto un calice di champagne “dry” per accompagnare, con un brindisi, il panettone? “Sarebbe meglio evitare questo abbinamento” secondo Massucco. Questo non significa che lo champagne non può essere un vino da dolce, occorre sapere quale tipologia scegliere. Fanno parte della tradizione francese, ma ormai ben diffusi anche in Italia, i cosiddetti “demi-sec”, champagne più morbidi che sprigionano tutte le loro potenzialità olfattive e gustative accanto ad una fetta di dolce, magari una morbida zuppa inglese.
Provare per credere.