E’ un piccolissimo borgo dell’Alto Casertano ma Castel di Sasso è considerato uno dei luoghi del gusto italiani per eccellenza. Qui, infatti, viene prodotto il Conciato Romano che secondo Slow Food è “il più antico formaggio italiano che, a dispetto del nome, risale addirittura alla civiltà sannitica”.
Il paesaggio che si attraversa per giungere a Castel di Sasso vale il viaggio perché il percorso si snoda in una delle più belle zone italiane racchiusa tra il Monte Matese, il Monte Maggiore, il Monte di Santa Croce e la piana di Monte Verna, lungo la via Sannitica. Da qui c’è solo l’imbarazzo della scelta quale itinerario del gusto seguire. Il territorio dell’Alto Casertano, infatti, è costituito da 48 comuni organizzati in tre grandi Comunità montane, ognuno caratterizzato da un prodotto tipico. Diversi i prodotti tipici di questo territorio: il prosciutto “pata negra”, innanzitutto, ottenuto dal maialino nero casertano, diversi formaggi, tra cui i rinomati Pecorino di lauticada e il Conciato romano, le castagne di Roccamonfina, particolarmente grandi, e i Vini Pallagrello e Coda di Volpe. Il minimo comune denominatore, però, di tutti i paesi è la produzione del Caciocavallo, generalmente di piccole o anche piccolissime dimensioni (i cacetti).
Castel di Sasso è un vero e proprio paese-fortezza che sorge su uno sperone di roccia che si affaccia sulla valle fra i rilievi montuosi del Verna e del Friento, nel territorio del Medio Volturno. Anticamente, per la sua caratteristica posizione, il paese era semplicemente chiamato Sasso, da “saxum”, che significa “rupe”. La storia di questo borgo è legata al periodo romano, quando il piccolo centro era l’avamposto della antica città di Trebula. In questa zona, infatti, già nel IV-III secolo A.C nel cosiddetto periodo “sannitico”, furono costruite fortificazioni, che oggi sono divenuti borghi, sulle principali rocche e rupi con l’obiettivo di realizzare un sistema difensivo che assicurava il controllo di uno dei territori maggiormente produttivi dell’Impero Romano.
Se oggi Castel di Sasso è divenuto una meta turistica ma anche gastronomica inserita nei principali itinerari dell’Alto Casertano e del complesso montano del Matese, lo si deve al formaggio che vi si produce, ma ancor di più all’opera della famiglia di Liliana Lombardi che da alcune generazioni si è dedicata alla sua produzione. “E’ lei, Liliana – come scrive il giornalista Luciano Pignataro – la vestale del conciato romano”.
La caratteristica che dà il nome a questo formaggio è la “conciatura” fatta con olio, aceto, peperoncino e pimpinella, un’erba aromatica selvatica della famiglia dell’anice (pimpinella, appunto). L’altra è la stagionatura. Dev’essere conservato in una situazione anaerobica per un periodo tra i sei mesi e due anni.
E’ molto buono consumato con miele, innanzitutto, ma anche confetture di fichi o cotognate.