In autunno, spesso il tempo è grigio e cupo, cosa c’è di meglio che rimanere a casa in compagnia di caldarroste e un bicchiere di vino, proprio come vuole la tradizione? Questo “seme” autunnale, in passato rappresentava un alimento essenziale del popolo, tanto da essere definito “il pane dei poveri”. Perché seme? Perché, contrariamente a quel che comunemente si pensa, il frutto del castagno è rappresentato dal riccio che contiene le castagne e queste ultime ne sono il seme, decisamente più apprezzato del frutto!
Le origini
Difficile stabilire precisamente le origini del castagno, ma quello che si sa certamente è che ha circa 10 milioni di anni e che si è diffuso prima in Asia, poi in Europa, e per finire nelle Americhe.
Numerosi scritti confermano, già nell’antichità, la presenza della castagna in Grecia: Ippocrate nel IV sec. a.C. parla di “noci piatte”, Senofonte, nei suoi scritti parla della “noce piatta senza fessure”. Ma le castagne erano conosciute anche nell’antica Roma, le testimonianze sono di Catone il censore (II sec. a.C.) che nel suo trattato De Agricoltura parla di “noci nude” e di marco terenzio Varrone (I sec.a.C.) che nel suo manuale De re rustica menziona la castanea, che venduta nei mercati frutticoli della Via Sacra a Roma, veniva donata dai giovani innamorati alle donne amate. Persino Virgilio, nelle Bucoliche, elogia le qualità e il gusto della “castanea”.
Le proprietà
Tantissime le proprietà delle castagne, innanzitutto sono senza glutine e dunque possono essere consumate anche dalle persone che ne sono intolleranti. Da un punto di vista nutrizionale, la castagna contiene un’alta percentuale di amidi (che durante la cottura si trasformano in zuccheri semplici che conferiscono il tipico sapore dolciastro) abbinata ad un discreto contenuto di grassi. Le castagne, inoltre, sono una buona fonte di proteine, sali minerali (soprattutto potassio, fosforo, zolfo, magnesio, sodio, calcio, ferro) e vitamine (C, B1, B2 e PP).
Grazie al loro elevato valore nutritivo sono indicate in caso di anemia, stanchezza e stitichezza data anche l’abbondante presenza di fibre. La presenza dell’acido folico (in grado di prevenire l’insorgere di alcune malformazioni del feto) rende le castagne ideali per le donne in gravidanza.
Ma oltre a possedere eccellenti qualità salutari, le castagne sono molto utilizzato anche nel campo beauty. In particolare vengono usate nelle preparazioni di maschere, lozioni e impacchi. Nelle SPA si adoperano anche negli esfolianti, gommage, pediluvi o per praticare massaggi rinvigorenti e tonificanti per le gambe.
La varietà
Le regioni in Italia in cui è particolarmente diffusa la coltura del castagno, sono: la Campania, la Sicilia, il Lazio, il Piemonte e la Toscana. Numerosissime le varietà, tra cui: la Castagna della Madonna di Canale d’Alba, la Bracalla (di grosse dimensioni), la Garrone rosso (pregiata per il sapore della polpa e la pezzatura), la Pistoiese, la Reggiolana, la Castagna di Montella (ottima per le castagne secche), la Gabbiana. Attenzione, però, a non confondere le castagne con i “marroni” i quali sono più grossi, di forma ovale e dalla buccia più chiara.
Come consumarle
Le castagne si consumavano e si consumano tuttora soprattutto arrostite (caldarrosta), lesse (ballotta) o caramellate. Un piccolo accorgimento: vanno incise prima della cottura, per evitare che “scoppino” .
Ma vengono usate anche per preparare piatti dolci (il famoso montebianco, o il castagnaccio fatto con la farina di castagne) come creme, marmellate, torte, crepes, e piatti salati (per farcire tacchini, polli), ma anche per preparare pasta fresca (tagliatelle, ravioli, gnocchi), minestre o zuppe.