AvocadoSempre più spesso fa capolino sui banchi di frutta del supermercato, tra arance, mele, mandarini e altri prodotti ‘di casa nostra’. Sconosciuto nella Penisola fino a non molti anni fa, l’avocado sta conquistando le tavole del Belpaese e un numero crescente di italiani, che lo aggiungono a insalate o si cimentano con la preparazione di piatti esotici.

Forse non tutti sanno, però, che questo frutto di origine messicana è anche dotato di proprietà benefiche per l’organismo umano, in particolare per il cuore, come ha dimostrato una recente ricerca che arriva dagli Stati Uniti.

In cucina

Il suo impiego più famoso è nella guacamole, un’antichissima salsa messicana – risalente all’epoca azteca – a base di avocado, che viene schiacciato con una forchetta e mescolato con succo di lime e sale.

guacamole avocado lime e peperoncinoNel tempo la ricetta originale ha subito numerose varianti e spesso viene arricchita con pepe, cipolla, aglio, peperoncino, pomodoro o yogurt. In patria la guacamole è immancabile con i classici street food locali (le tortillas di mais, chiamate anche tacos, e i nachos, triangolini di farina di mais fritti, consumati come snack); è ottima anche su crostini e tartine, sulla carne e il pesce alla griglia.

Ma l’avocado si presta a tante altre preparazioni: è perfetto per realizzare insalatone colorate e salutari, abbinato a mele, arance, broccoli, zucchine, pollo alla griglia o gamberetti. È poi l’ideale per dare un tocco di cremosità ai panini, unito a prosciutto crudo, pancetta, speck o tonno al naturale. Un’idea sfiziosa per un antipasto è quella di tagliarlo a fettine sottili e servirlo su un letto di bresaola o salmone affumicato.

Le virtù

L’avocado contiene un’elevata quantità di acidi grassi monoinsaturi – i cosiddetti grassi ‘buoni’, contenuti anche nell’olio extravergine d’oliva e nel pesce azzurro –, che abbassano il livello di colesterolo cattivo nel sangue, rendendolo più fluido e diminuendo il rischio di malattie cardiovascolari. La notizia arriva dalla Penn State University, che ha condotto uno studio su 45 persone obese e in sovrappeso, di età compresa tra 21 e 70 anni, e pubblicato i risultati della ricerca sul Journal of the American Heart Association. Su ogni paziente sono state testate tre diverse diete contro il colesterolo, per un periodo di cinque settimane ciascuna e con una pausa di quindici giorni tra una e l’altra: in uno dei tre regimi è stato inserito quotidianamente anche un avocado. Proprio nel periodo in cui i partecipanti all’esperimento hanno consumato il frutto esotico si è verificato l’abbassamento più significativo dei livelli di colesterolo, sia di quello cattivo che del totale.

Ma le sue virtù non si finiscono qui: grazie alla presenza di vitamine A ed E, l’avocado è un potente antiossidante e protegge le cellule dall’invecchiamento. E poi altamente energizzante, ricco di acido folico – che favorisce l’assorbimento del ferro e in gravidanza è importante per prevenire le malformazioni del feto – e di potassio, paragonabile alla quantità racchiusa all’interno di tre banane.

Il “burro dei marinai”

Originario del Messico e del Guatemala, dove era conosciuto già 5000 anni fa, oggi l’avocado è coltivato in Brasile, Sud Africa e nelle zone più calde degli Stati Uniti. Anche in Italia si sta dando l’avvio alla sua produzione: il 30enne siciliano Andrea Passanisi, ad esempio, di recente ha intrapreso la coltivazione biologica di questo frutto nella sua regione, con un successo immediato – sta già esportando i frutti in Francia, Belgio, Svizzera e Polonia.

Gli Aztechi gli attribuivano proprietà afrodisiache e, non a caso, gli diedero il nome di ahuacatl (testicoli), che gli spagnoli trasformarono prima in aguacate e successivamente in abogado. Nel Settecento prese il soprannome di “burro del marinaio”: morbidissimo e meno deperibile del burro vero e proprio, a bordo delle navi veniva infatti spalmato sulle gallette e impiegato come condimento.

 

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