Una sinfonia di sapori mediterranei racchiusi in un’unica pietanza. Nella pasta con le sarde, storico piatto della gastronomia siciliana – diventato anche uno dei più rappresentativi della cucina italiana e mediterranea – si incontrano il pesce azzurro, disponibile in abbondanza nelle acque che bagnano l’isola, il finocchietto selvatico di montagna, già utilizzato in epoca romana, e ingredienti tipici della cucina araba come zafferano, pinoli e uva sultanina, importati sulle coste della Sicilia a partire dalle invasioni del IX secolo dopo Cristo.
Il risultato della contaminazione tra culture così diverse è un primo dalle caratteristiche inconfondibili, che unisce al gusto corposo del pesce il profumo fresco e aromatico delle foglie di finocchietto – ricche di oli essenziali e impiegate anche in altri capolavori della cucina italiana come la porchetta di Ariccia e l’arista di maiale al forno. Completano l’opera lo zafferano, per una nota speziata e avvolgente, il pangrattato tostato, che dà un piacevole tocco croccante, i pinoli e la “passolina” – una varietà di uvetta piccola e leggermente acidula, diffusa in particolare nell’isola di Lipari –, molto utilizzati nella cucina siciliana, ad esempio nel sughetto del celebre “pescestocco” (baccalà) alla messinese o nel ripieno degli involtini di manzo, insieme al caciocavallo ragusano. Da non dimenticare, infine, che la pasta con le sarde va preparata rigorosamente con i bucatini – e non con gli spaghetti, troppo sottili –, che conferiscono al piatto il giusto “spessore”.
Questa prelibatezza, che fa parte anche dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) siciliani riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, può essere cucinata e gustata soltanto da marzo a settembre, quando nei mercati del pesce siciliani sono disponibili le sarde fresche, che diventano così protagoniste di pietanze succulente come le sarde a beccafico, tipiche di Palermo, private della lisca, farcite con pangrattato, uva passa, pinoli, un trito d’aglio e prezzemolo e cotte in forno, gli involtini con pinoli e pecorino o la “tortiera” con le patate.