Più di metà italiani non sa neanche cosa sia. O meglio non lo chiama così. Per l’altra metà è un’istituzione, tanto che a Fano, al Brodetto, gli hanno dedicato un festival internazionale, che raccoglie interesse da tutto il Mediterraneo e la partecipazione di chef dai Paesi costieri, tutti accomunati da questa antica pietanza. Il Brodetto di pesce o semplicemente Brodetto, è quello che in molte altre regioni d’Italia e del Mare Nostrum, infatti, si chiama zuppa di pesce. Qui, però, a differenza che altrove per essere tale deve contenere tutto il pescato caratteristico delle coste italiane: seppie, triglie, sogliole, palombo, rospo, pannocchie, scorfano, merluzzo, calamari, razze, gallinelle, pesce San Pietro, tracine, granchi, vongole e cozze. Senza dubbio è il piatto simbolo della cucina di mare dell’Adriatico. Nato come piatto povero preparato con il pescato di piccole dimensioni, difficile da vendere, e con pesci meno nobili, nei secoli è divenuta la pietanza principale di un ampio territorio, che va dal basso veneto al Gargano, dove per raccogliere i pesci per la zuppa, ancora oggi, vengono utilizzati i trabucchi. La paternità del Brodetto se la contendono la bassa Romagna e le Marche, tanto che le due ricette più famose e apprezzate sono quella romagnola e quella fanese.
E proprio a Fano, dal 2003, nella storica location del Lido, dal 12 al 14 settembre, va in scena il più importante happening sul tema. Cooking show, convegni, lezioni di cucina, degustazioni, corsi, presentazioni di libri, incontri con foodblogger, ma anche musica e giochi per i più piccoli. Tutto intorno al mondo della pesca, della tradizione marinara e della cultura enogastronomica locale, nazionale e mediterranea. Anche quest’anno, infatti, a contendersi il premio per il “Miglior Brodetto” ci saranno chef provenienti da tutto il mondo ed in particolare dai Paesi del Mediterraneo.
Settembre: il mese del Brodetto
Settembre: il mese del Brodetto
Da oltre 10 anni settembre è stato consacrato come il mese del Brodetto. Da Fano a Pesaro, da Torrette a Marotta ma anche nei paesi dell’entroterra come Serrungarina e Fermignano si potrà degustare la famosa zuppa proposta dagli chef locali che la interpreteranno in maniera originale, con un pizzico di fantasia ma senza dimenticare la storia.
Secondo la tradizione il Brodetto lo si mangia sul del pane raffermo o biscottato, ma nel tempo è divenuto base per primi e secondi succulenti, come gli spaghetti o pasta casareccia, ma anche lasagne di mare. In secondi serviti con patate e piselli. Quello “Termolese” viene preparato con i peperoni. Mentre quello fanese si utilizza il pomodoro e l’aceto. A Porto Recanati ci aggiungono anche lo zafferano.
La cittadina di Fano
La cittadina di Fano
Citata da Dante nel canto 28 dell’Inferno, la città deve molto al Sommo Poeta che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Nota per il suo Carnevale, il più antico d’Italia, è conosciuta sin dai tempi dei Romani, di cui era importante colonia, perché rappresentava il passaggio obbligato e strategico di collegamento tra la Valle del Tevere e la Gallia Cisalpina. Vale la pena trascorrere un week end a Fano, magari, in occasione del “mese del Brodetto”, per godersi appieno lo splendore di questa piccola città romana.
Considerata “la città della fortuna” per la presenza di uno dei pochi templi alla dea Fortuna, da cui anche il nome Fanum, era considerata sacra e, per questo motivo, divenne luogo prescelto da importanti famiglie patrizie romane, che vi si stabilirono anche per il clima mite, la presenza del mare e la ricchezza di prodotti della terra. Nella pianta della città ancora oggi sono evidenti il Cardo e il Decumano; da vedere l’Arco di Augusto, mirabile opera architettonica, e le mura antiche.
Ogni angolo della città racconta una storia, delle tante vissute nei secoli. Come il Palazzo della Ragione, poi Teatro della Fortuna o quello dei Malatesta, simbolo della Singoria più importante che ha governato la città. Il famoso conduttore tv Corrado (Mantoni) pur essendo romano la scelse come buen ritiro, vi prese casa e vi trascorreva tutto il tempo libero. Oltre al Brodetto, praticamente il piatto tipico locale, e alla cucina di mare, tra cui le sardine al prezzemolo, c’è da assaggiare anche una bevanda a base di caffè, la Moretta, arricchita con anice, rhum, scorza di limone e zucchero, che aiuta la digestione.
La ricetta del brodetto fanese
La ricetta del brodetto fanese
Ingredienti:
Cipolle tritata 50 gr
Aglio, olio, aceto
Pepe nero q.b.
Sale q.b.
Pomodori doppio concentrato 80 gr
2 KG DI PESCE GIÀ PULITO DI CUI:
Seppie 200 g
Calamari 200 g
Scampi 200 g
Gamberi 200 g
Pesce di mare spinarolo 300 gr
Coda di rospo 250 g
Canocchie 200 g
Gallinella 150 g
Nasello 200 g
Sogliola 300 g
Triglie 150 g
Preparazione
Per preparare il brodetto fanese, bisogna innanzitutto pulire i pesci. Si può iniziare dalle seppie dividendo la testa dal corpo, ed eviscerandole, il calamaro, tagliando il corpo a rondelle e le triglie lasciandole intere. Successivamente si può tagliare a tocchetti sia lo spinarolo che la rana pescatrice dopo aver tolto la pelle, per poi passare alla sogliola incidendo la pelle dalla coda con un coltello e tirandola via con forza sia da una parte che dall’altra. Infine ci si può occupare dei crostacei: bisogna eliminare le zampette alle canocchie e inciderle al centro dalla testa. A questo punto si può procedete con il bordetto: tritare la cipolla e lasciarla appassire in olio abbondante con uno spicchio d’aglio, a fuoco molto basso per 15 minuti. Sfumare successivamente con l’aceto di vino bianco e una volta evaporato, aggiungere il concentrato di pomodoro. Sarà quindi possibile imergere i pesci, a partire da quelli con cottura più lunga: le seppie e calamari per circa 10 minuti. Aggiungere poi acqua calda e coprire con un coperchio. Di seguito unire nella pentola gli altri pesci principali e solo in ultimo i crostacei, dalla cottura più breve: scampi, canocchie e le triglie, le sogliole, solo in ultimo i gamberi. Lasciar cuocere ancora per 10 minuti al massimo quindi salare, pepare et voilà il brodetto fanese è pronto! E’ consigliabile servirlo con crostini di pane abbrustolito in forno oppure con fette di pane fresco.