Tra coriandoli e stelle filanti, la festa delle maschere ha rappresentato negli anni l’occasione per creare dolci e delizie di ogni tipo. Da Nord a Sud, lungo tutto lo stivale, le sfilate di carri allegorici sono accompagnate da dolci golosi e allegri, da cui deriva anche il famoso “Martedì grasso”.
Ecco la nostra top five:
1. Pignolata al miele
Dolce tipico della tradizione siciliana, la Pignolata al miele è protagonista indiscussa del Carnevale. Conosciute anche come pignoccate, queste piccole palline di pasta fritte nello strutto possono essere decorate con miele, sciroppo di zucchero e perline colorate, cosparse di cioccolato oppure aromatizzate con cannella, vaniglia, scorza di arancia e chi più ne ha più ne metta. Una ricetta che richiama i sapori e i profumi della Sicilia con le sue tradizioni culinarie barocche.
2. Laciadìtt
In dialetto milanese significa “leccadito”, un chiaro e immediato rimando al gesto goloso a cui non si può rinunciare gustando questa delizia. I Laciadìtt sono piccole frittelle di mele spolverate con zucchero a velo o miele. Facili da preparare sono perfette da gustare passeggiando tra vie e strade, anche in maschera. Meno famose delle chiacchiere, fanno parte della tradizione del carnevale ambrosiano tipicamente celebrato quando per il resto d’Italia la festa è già al termine.
3. Friciò
Parenti stretti dei Laciadìtt, i Friciò piemontesi ricordano le frittelle ma si distinguono per il caratteristico profumo di limone intenso, la cui scorza viene unita nell’impasto all’uva sultanina. Il risultato sono delle palline profumate e gustose, tipicamente spolverate di zucchero a velo o intinte nel miele. Come quasi sempre accade, anche di questo dolce si conoscono molte varianti, dovute alle contaminazioni culinarie tra regioni.
4. Galani
Se l’idea di Carnevale rimanda immediatamente ai fasti veneziani con balli in maschera, gondole e costumi, non possiamo non citarne il dolce per eccellenza: le chiacchiere o Galani in Veneto. È infatti la forma del “galan”, nastro tipicamente utilizzato per ornare capelli e abiti femminili, a ispirare queste deliziose strisce di sfoglia fritta ricoperte da zucchero a velo spesso gustate passeggiando per le calli.
5. Crescionda
Nasce storicamente a Spoleto e il suo nome è l’evoluzione dell’originario “crescia unta”, l’antica focaccia tipica della zona. La Crescionda di Carnevale aveva originariamente tre varianti: la più comune e diffusa a tre strati, la poeretta e quella di mele. La versione a tre strati, con amaretti, budino e cioccolato, rappresenta ormai il dolce tipico di Carnevale in Umbria. Un dolce pensato per mettere d’accordo tutti perché, grazie alle tre diverse consistenze e ai tre sapori, c’è davvero da sbizzarrirsi.