Per festeggiare la seconda Giornata Europea del Gelato Artigianale, il 24 marzo tutti a comprare un gelato a “Stracciatella d’Europa”
Per festeggiare la seconda Giornata Europea del Gelato Artigianale, il 24 marzo tutti a comprare un gelato a “Stracciatella d’Europa”
Quale cosa migliore per festeggiare la primavera che mangiare un gelato? L’occasione viene dalla seconda Giornata Europea del Gelato Artigianale che il 24 marzo si celebra in tutto il Vecchio Continente. La Confédération des Associations des Artisans Glaciers de la Communauté Européenne, per farlo, quest’anno ha scelto come gusto la “Stracciatella d’Europa”, una variante al succo d’arancia del gusto classico. Il prezzo di una coppetta sarà di 1 euro.
La stracciatella è stata scelta in ricordo del gelatiere artigiano Enrico Panattoni, scomparso nell’ottobre 2013, cui è attribuita la paternità di quello che è uno dei gusti preferiti dagli italiani piazzandosi al sesto posto nella classifica dei gusti più scelti. Tra i gusti classici, tra i circa 600 che costituiscono l’offerta, al primo posto c’è il cioccolato, seguito da nocciola, limone, fragola, crema, stracciatella, appunto, e pistacchio. Poi ci sono tutti i gusti “moderni”, legati a snack, come il Kinder cereali, biscotti come i Pan di stelle, dolci come il tiramisù. Ma su tutti trionfa il gelato alla Nutella.
Gli italiani consumano ben 6 kg di gelato all’anno. Quelli che ne mangiano di più, però, sono gli svedesi, con 7,7 kg pro capite, seguiti dai finlandesi con 7,6 kg, dai danesi – 6 kg come nel nostro Paese –, dagli inglesi (4,5 kg), dagli austriaci (4,2 kg) e dai tedeschi (4,1 kg).
Il gelato artigianale è sempre più apprezzato nella Penisola, tant’è che le gelaterie artigianali tra il 2009 e il 2013 sono cresciute del 5,6%. In Italia i punti vendita dei gelati artigiani – che comprendono le gelaterie e altri esercizi che distribuiscono gelato, come pasticcerie, bar e ristoranti – sono 39.000, con oltre 90.000 addetti.
La stracciatella
La stracciatella
La nascita della stracciatella, oggi apprezzata in tutto il mondo, risale a oltre cinquant’anni fa: era il 1961 quando, dopo vari esperimenti, nel suo bar e ristorante “La Marianna” a Bergamo alta Enrico Panattoni realizzò il nuovo gusto, a base di crema al fior di latte e pezzi irregolari di cioccolato fondente. Il gelato prese il nome di una pietanza salata, la “Stracciatella alla romana”, una zuppa diffusa nell’Italia centrale a base di uova cotte nel brodo, che era anche il piatto più richiesto all’epoca dai clienti del locale: il cioccolato fuso versato nel mantecatore, infatti, si solidificava e poi si frantumava, proprio come l’uovo aggiunto al liquido bollente.
Ancora oggi nella pasticceria e gelateria della famiglia Panattoni la stracciatella è prodotta come allora, utilizzando latte fresco, tuorli d’uovo, zucchero, panna, gelatina alimentare e alginato di sodio come stabilizzante.